Nidi gratis, Giani: 'Aumento della soglia Isee per coprire il 60%'

Redazione Nove da Firenze

“Aumenteremo la soglia Isee per l’accesso gratis agli asili nido in Toscana da 35 mila a 40 mila euro e con questo aggiornamento pensiamo di riuscire a coprire il 60 per cento delle famiglie" afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, presente al convegno 'La libera scelta educativa: dai nidi gratis al buono scuola' organizzato a Firenze dalla Federazione italiana scuole materne.

Il presidente ha quindi ribadito quella che sarà la novità principale per il 2025/26 della misura cardine di questa legislatura regionale, che fino ad ora ha consentito l’accesso gratuito ai servizi per la prima infanzia di circa 13 mila nel primo anno della sua operatività e oltre 14 mila bambine e bambini toscani tra i 3 e i 36 mesi di età nel secondo.

“Nidi gratis – rivendica Giani – è stata una vera e propria rivoluzione, un esempio a livello nazionale, che si rivolge ai nidi pubblici come a quelli privati perché, da questo sotto questo aspetto, deve valere un assoluto principio di uguaglianza. Continueremo dunque su questa strada conclude Giani - rafforzando ancora di più il nostro impegno su scuola e formazione e in questo senso va anche la recente iniziativa ‘libri gratis’.

"Cerchiamo di ricavare 500 mila euro per privare ad avviare un'esperienza in questo senso". Così Eugenio Giani ha risposto alla proposta dela Federazione che rappresenta 260 scuole dell’infanzia e 163 nidi accreditati - di ripristinare il buono scuola regionale, così come è stato attivo e strutturato tra il 2013 e il 2020.

È stato il presidente regionale di Fism, Leonardo Alessi, ad auspicare questo cambio di passo intervenendo oggi al convegno “Dai Nidi gratis al buono scuola. La libera scelta educativa” al quale hanno partecipato tra gli altri l’Arcivescovo di Firenze Mons. Gherardo Gambelli, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, il Presidente della Regione, Eugenio Giani e il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, Ernesto Pellecchia.

"Per realizzare pienamente la libertà educativa - ha spiegato Alessi - è necessario un intervento deciso e concreto da parte delle istituzioni. Attualmente, solo una trentina dei circa cento comuni toscani che ospitano scuole dell’infanzia paritarie utilizza le risorse statali previste dal D.L. 65 per offrire un sostegno economico alle famiglie con minori disponibilità, sotto forma di buono scuola. È una misura già prevista dalla normativa nazionale, ma ancora largamente inapplicata dai Comuni su scala regionale.

Tuttavia – ha concluso Alessi -, per garantire un accesso equo e reale a tutte le opzioni educative, è fondamentale compiere un ulteriore passo avanti: ripristinare lo strumento regionale che, per sette anni, ha rappresentato un aiuto concreto per migliaia di famiglie. Sostenere la scuola dell’infanzia paritaria significa riconoscere la sua funzione pubblica e il valore della libertà educativa. Solo così sarà possibile costruire un sistema davvero inclusivo, equo e pluralista".