Museo Soffici e del ’900 Italiano, appello dell'ex direttore

Redazione Nove da Firenze

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ex direttore del Museo Soffici, Mauro Moriconi.

Gentile Redazione,

Vi scrivo con grande dispiacere per condividere alcune riflessioni sulla situazione attuale del Museo Soffici e del ’900 Italiano a Poggio a Caiano, che ho diretto fino a pochi mesi fa.Ho lasciato l’incarico a causa dell’impossibilità di rendere il museo più inclusivo e per la mancanza di fondi necessari a organizzare nuove mostre di livello. Da allora, purtroppo, il museo sembra essere caduto in una fase di stallo. Dal Comune di Poggio a Caiano non ho ricevuto alcun contatto dopo la mia mail di dimissioni: nessuno mi ha chiesto dei progetti futuri, di come poter valorizzare ancora il museo o anche solo delle credenziali di accesso ai social network, strumenti fondamentali per promuovere e coinvolgere nuovi visitatori.La situazione esterna è altrettanto preoccupante: l’ingresso del museo è al buio a causa di faretti fulminati che non sono stati sostituiti, e l’erba cresce ormai più alta delle piante di rosa che avevo fatto installare per rendere più decoroso l’accesso.

Inoltre, il marciapiede lungo il muro della Villa Medicea, percorso ogni giorno da visitatori, scuole e gruppi di anziani diretti al museo, è dissestato da mesi. La pavimentazione sfondata è stata “messa in sicurezza” con una transenna sdraiata e un pannello di legno, creando più un disagio che una vera protezione. Sono particolarmente rattristato dal fatto che le ripetute segnalazioni sul marciapiede non abbiano mai ricevuto alcun riscontro, nonostante il rischio e il disagio per i tanti cittadini e turisti che lo percorrono quotidianamente.Nonostante ciò, mi fa piacere sapere che la programmazione che avevo concepito venga comunque portata avanti, come ha dichiarato l’Assessora alla Cultura durante l’incontro con i cittadini.

Inoltre, sono molto felice che la mostra sulla Visitazione del Pontormo, attualmente alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, sia un successo e stia attirando visitatori. Ho avuto il piacere di partecipare al progetto che ha permesso di portare questa opera da Carmignano a Poggio a Caiano, ma, con rammarico, devo constatare di non aver ricevuto alcun ringraziamento né un invito alla conferenza di presentazione.Bisogna però ricordare che, nonostante la Villa Medicea si trovi nel territorio di Poggio a Caiano, la sua gestione è statale e non comunale.

Forse sarebbe quindi opportuno che l’amministrazione comunale si dedicasse con maggiore attenzione alla valorizzazione delle realtà che sono effettivamente di sua proprietà, come il Museo Soffici e del ’900 Italiano, che rappresenta un patrimonio prezioso per il territorio.Purtroppo, la situazione interna al museo non è migliore. Attualmente, la sala dedicata alla famiglia Soffici ospita numerosi quadri appoggiati a terra a causa dell'allerta meteo, un’immagine ben lontana da quella di un museo che dovrebbe tutelare e valorizzare il proprio patrimonio artistico.

Inoltre, la teca, dove un tempo era custodita l’ultima lettera di Ardengo Soffici, resta vuota, facendo apparire la trascuratezza del museo.Sono anche molto dispiaciuto per le recenti dimissioni di una delle persone che lavoravano in biglietteria e che si dedicava con straordinaria gentilezza all’accoglienza dei visitatori. Questo ulteriore segnale di difficoltà mi preoccupa, così come il fatto che il museo, senza una direzione ufficiale, rischi di non avere più i requisiti necessari per mantenere il riconoscimento come museo regionale.Spero che questa situazione possa finalmente ricevere l’attenzione che merita.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.Cordiali saluti,Mauro Moriconi