Multiutility Toscana: resta il nodo degli impianti
"La Toscana deve fare un salto di qualità nella gestione delle risorse: acqua, con le attuali reti colabrodo, energia, visti i costi crescenti per tutti e le vetuste infrastrutture, e, soprattutto, rifiuti che restano una nota dolente di cui al solito pagano il conto cittadini e imprese. Il percorso della multiutility è iniziato già a gennaio del 2023, è cambiato il nome ma i nodi fondo restano ancora irrisolti, al netto di un annuncio reboante di 2,5 miliardi. Adesso non ci sono più scuse e bisogna subito predisporre un piano per la crescita impiantistica sui singoli territori, nell'ottica di renderli autonomi e abbattere le bollette sempre più alte.
In più, è necessario chiarire come si intendano reperire le risorse per finanziare tutto ciò, alla luce del no alla quotazione in borsa, che sarebbe stata un incentivo ad attrarre investimenti privati di ogni genere, da altre imprese fino a concittadini intenzionati a partecipare a un'azienda del territorio e redditizia. Adesso il PD deve dare delle risposte chiare, soprattutto a seguito delle vicende pratesi che hanno messo in difficoltà un intero territorio e distretto, chiarendo c'è la volontà politica di continuare negli investimenti veri, oltre agli slogan che hanno bloccato per anni la regione.
Anche per questo, ho chiesto che il Comune si costituisca parte civile. A breve, inoltre, arriverà il commissario e dobbiamo dare le priorità: questa è certamente una" afferma l'On. Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.
“La presentazione del piano industriale da 2,5 mld € di investimenti di Alia multiutility (Plures dal 1° gennaio 2026) è una notizia importante per i cittadini e per le imprese che auspicano un ritorno in termini di efficienza dei servizi e razionalizzazione dei costi dei servizi aggregati.
Se possiamo guardare con fiducia sul versante dell'energia, restiamo piuttosto scettici sul campo dei rifiuti: Alia sostiene di aumentare la propria capacità di trattamento interna dal 74% al 93%, passando da 593.000 a 760.000 tonnellate trattate nei propri impianti entro il 2029, riducendo così la dipendenza da impianti terzi (dal 26% al 7%) con la trasformazione dei modelli organizzativi attraverso sistemi ibridi e digitali. Non vogliamo pensare che questa scelta possa essere scaricata sulla bolletta della tari, già estremamente gravosa per cittadini e aziende.
Una preoccupazione che si somma a quella ancora più pesante legata alla mancanza di impianti per il trattamento finale dei rifiuti, figlia di un piano approvato dal Consiglio regionale che ha deciso di non decidere perché non localizza gli impianti con ripercussioni scontate in termini di costi e bollette. Vorremmo anche capire quando scatterà la tariffa puntuale già annunciata da anni e confermata nel piano, ma soprattutto i criteri di applicazione della stessa.
E vogliamo chiarezza anche sull'indebitamento previsto per finanziare gli investimenti, visto il no alla quotazione in borsa voluto dal PD, per quanto attiene all'indebitamento e alla parte di finanziamento derivante dalle bollette.
Auspichiamo pertanto che il piano sia presentato a breve nelle commissioni consiliari competenti” dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Angela Sirello (capogruppo), Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.