Lunedì 8 settembre il decimo flash mob Urlo per Gaza
Migliaia di persone hanno partecipato alle due mobilitazioni lanciate da Gkn: giovedì il flash mob per Gaza e a sostegno della flotilla, ieri l'evento davanti ai cancelli per la fabbrica socialmente integrata. Non fermare la Flotilla, fermare il genocidio, fare ripartire la ex Gkn: sono temi apparentemente lontani ma che in queste mobilitazioni sono intrecciati da una comune voglia di giustizia sociale e resistenza. L'urlo per Gaza, il decimo, torna lunedì 8 settembre alle 20.30 in piazza delle Cure, in occasione della partita Israele-Italia.
La terza edizione della Marcia della Pace organizzata dal Circolo Arci Monterappoli, patrocinata dal Comune di Empoli, rappresentato in corteo dal sindaco, dal Gonfalone civico sorretto dal gonfaloniere, insieme a assessore e assessori della Giunta e realizzata con la collaborazione associazione Il Torrino, Anpi Empoli, Comitato Empoli per la Pace, Spi Cgil, Auser, Parrocchia dei Santi Giovanni e Lorenzo è stata molto partecipata dalla comunità. Presenti alla manifestazione anche sindaci di Comuni limitrofi e altre autorità istituzionali.
In centinaia si sono dati appuntamento in piazza Farinata degli Uberti, intorno alla fontana del Pampaloni. La grande bandiera lunga 15 metri è stata esposta sul sagrato della Collegiata di Sant’Andrea. Prima di mettersi in marcia i più piccoli sono stati impegnati in laboratori allestiti per l’occasione a tema Pace. Poi, tutti in cammino. In salita, verso Monterappoli.
Famiglie intere, tanti giovani, tanti pensieri, tante vite erano tutte lì. Portavano orgogliosi la grande bandiera a strisce colorate, simbolo della marcia per far sentire, forte, che anche Empoli è scesa in piazza perché è e sarà sempre una città di pace e per la pace e si mobilita per chiederla e dire basta alle atrocità che stanno avvenendo a Gaza per le quali non è più possibile restare inermi.
Il sindaco del Comune di Empoli, pochi giorni fa, ha annunciato alla città che nel primo Consiglio comunale di settembre sarà portata all’attenzione dell’assemblea una delibera di Giunta che ufficializzerà il riconoscimento dello Stato della Palestina, del suo popolo.
A Monterappoli le sue parole sono state di ringraziamento a tutti i soggetti promotori e a chi ha sostenuto e reso possibile questa importante iniziativa, alla quale il Comune ha collaborato con convinzione perché diventasse il momento in cui tutta la città e tutto il territorio chiedessero insieme la pace.
La serata è proseguita con gli interventi delle associazioni: per il Circolo Arci Monterappoli ha parlato Alessandro Pannocchi, che ha ribadito come questa marcia e l’impegno del circolo e della casa del popolo in questa sua terza edizione fossero soprattutto l’occasione per chiedere azioni concrete per fermare ciò che sta accasando a Gaza e in tutto il territorio palestinese; per l’Arci Empolese Valdelsa la presidente Valentina Papale ha sottolineato quanto sia importante l’impegno del circolo e della nostra associazione tutta per sostenere ogni iniziativa dal basso, ribadendo che la marcia è anche l’azione della nostra città a sostegno della Global Sumud Flottilla, in viaggio in mare proprio in questi giorni in direzione Gaza.
Sara per Empoli per la Pace ha salutato le famiglie gazawi presenti nel nostro territorio e che hanno partecipato ben volentieri alla marcia.
Per le associazioni della frazione di Monterappoli sono intervenuti don Servais per la parrocchia di Monterappoli e Cristina Billeri per l’associazione Il Torrino, la quale ha raccontato il lavoro portato avanti dalle volontarie della associazione e che per questa importante occasione hanno realizzato all’uncinetto un’installazione simbolo di pace.
A chiudere gli interventi, l’Auser con Donato Petrizzo, che ha parlato di quanto importante sia l’impegno quotidiano per chiedere la pace e Silvano Pini per lo Spi-CGIL, in chiusura, ha detto quanto la Pace oggi non possa significare altro che fare tutto quello che è in nostro potere per chiedere il riconoscimento dello stato di Palestina e sostenere la popolazione di Gaza.
Sono state oltre 300 le persone che giovedì scorso hanno letto i nomi di chi non c’è più, bambine e bambini di pochi anni, pochi mesi. Volontarie e volontari, provenienti dal territorio e dai comuni limitrofi, che hanno preso parte all’iniziativa, curata da Massimo Salvianti, proposta da un gruppo di cittadini e associazioni di Barberino Tavarnelle, accolta dalla Rete per la Pace e i Diritti Umani.
L’iniziativa, organizzata per creare un’occasione di sensibilizzazione su quanto sta accadendo in Palestina, è consistita in una lettura aperta e collettiva degli oltre 12.000 nomi delle bambine e dei bambini israeliani e palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023. Le persone hanno letto contestualmente, in dodici postazioni differenti, dislocate nel cuore storico e commerciale di Tavarnelle. Un urlo di indignazione collettivo si è propagato contro le fiamme dell’odio che stanno bruciando l’infanzia e annientando il futuro di un popolo.
Chi ha letto sussurrando, ribadendo la drammaticità del conflitto a se stesso e al vicino di fila, chi ha preferito usare toni alti e scandire i nomi delle bambine e dei bambini israeliani e palestinesi, come per amplificare l’eco di morte e farla volare lontano. Chi ha condiviso la propria scheda di nomi da evocare con altri cittadini che hanno chiesto sul momento di prendere parte all’iniziativa.
Con la lettura in piazza Matteotti di migliaia di identità spezzate è partito il piccolo grande segno di Barberino Tavarnelle, il plateale j’accuse contro uno sterminio che non può e non deve essere più tollerato.
“L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di centinaia di persone che hanno pronunciato in contemporanea i nomi e le identità dei piccoli e delle piccole, vittime di una carneficina che continua a seminare morte – ha commentato Massimo Salvianti – abbiamo voluto far sentire la nostra voce tutti insieme, certamente un’azione che ha un valore simbolico ma che si è tradotta in una mobilitazione concreta, abbiamo voluto esprimere apertamente che non possiamo restare indifferenti, che non possiamo girarci dall’altra parte. Questa lettura è stata ed è una presa di posizione, questa lettura ha reso manifesto da che parte stiamo. E non può essere altrimenti. Solo scegliendo, assumendoci la responsabilità dei nostri pensieri e delle nostre azioni, credo si possa auspicare e contribuire, anche con piccoli ma significativi gesti, a realizzare un cambiamento”.
La manifestazione, introdotta dal sindaco nell’area antistante la biblioteca comunale, è stata arricchita dalla proiezione di un video con la partecipazione degli studenti e delle studentesse coordinati dalla professoressa Lucia Salvietti dell’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani e dall’esposizione degli elaborati della calligrafa Lea Bilanci e dei pupazzi artigianali progettati e realizzati da Cristiana Talenti attraverso l’impiego di materiali e stoffe di recupero, a rappresentare l’assenza di vita che pervade Gaza.
Il sindaco ha rivolto un ringraziamento a Massimo Salvianti e tutti coloro che hanno voluto esserci, hanno dichiarato a chiare lettere il proprio no all'aggressione, cittadini e associazioni, che hanno risposto all’appello della comunità per realizzare una toccante catena di voci, ispirata dall’iniziativa promossa dal cardinale Zuppi a Monte Sole il 14 agosto 2025.
La lettura è durata due ore e mezzo circa ma è sembrato un tempo infinito, un tempo sospeso, nel ricordo di migliaia di vite interrotte, non più sconosciute.