Giovanni Donzelli e il pregiudizio antimassonico

Stefano Bisi

Il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, rompe gli indugi e annuncia che sarà Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, il candidato presidente del centrodestra alle elezioni regionali. Nell’intervista alla Nazione in cui Giovanni Donzelli dà l’annuncio, precisa anche la linea del partito a proposito di “candidati e massoneria”.

Dice: "A Siena, un candidato sindaco che aveva dato priorità alla sua appartenenza alla massoneria, lo abbiamo sostituito in 24 ore". Per precisione il candidato sostituito (Emanuele Montomoli, docente universitario e fondatore di un’azienda che dà lavoro a 200 persone), aveva solo detto che non intendeva "assonnarsi" dal Grande Oriente d'Italia ma non parlava di priorità. Peraltro la sua appartenenza era nota.

Fare politica e amministrazione è cosa diversa e non incompatibile con l'appartenenza ad associazioni a meno che non si voglia tornare indietro di "qualche" anno. Donzelli è fiorentino e ricorderà, per averlo letto o per averlo ascoltato da nonni e genitori, che proprio cento anni fa a Firenze la feroce persecuzione antimassonica portò alla Notte di San Bartolomeo con tre morti e devastazioni. Quando si discriminano le persone per l’adesione a un’associazione si sa dove si comincia e non sappiamo dove si finisce.