Libro Nero dell’Azzardo, Italia prima in Europa
Firenze, 3-7-2025 - Dopo il convegno tenutosi lunedì scorso a Firenze, in Camera del lavoro, sui risvolti sociali ed economici dell’azzardo in Toscana, CGIL, Federconsumatori e Fondazione Isscon hanno presentato oggi a Roma la terza edizione del Libro Nero dell’Azzardo. Un report che denuncia un’Italia sempre più sbilanciata: potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione tra i più bassi d’Europa, ma un mercato dell’azzardo che cresce senza sosta, primo nel continente e tra i principali al mondo. In Toscana, pur non essendo tra le regioni italiane più colpite, il fenomeno continua a espandersi, con dati provinciali che segnalano criticità diffuse, soprattutto nelle giocate online e nella spesa pro capite.
Un rapporto difficile da realizzare, tra ostacoli normativi e reticenze istituzionali
Questa terza edizione del Libro Nero dell’Azzardo è stata la più complessa da portare a termine. Alla base, l’effetto di norme discutibili che vietano la diffusione dei dati territoriali relativi alla parte maggiore del gioco fisico, ostacolando la possibilità di conoscere a fondo il fenomeno. A ciò si aggiunge il comportamento a dir poco omissivo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che non solo ha dilatato oltre ogni misura i tempi di risposta agli accessi civici, ma ha anche ampliato le aree di censura. Quest’anno il silenzio ha coinvolto persino i dati online dei piccoli centri e alcune tipologie di gioco fisico non comprese nei precedenti divieti. Segnali chiari di come i precedenti report abbiano toccato nervi scoperti, denunciando realtà opache che evidentemente qualcuno preferirebbe non far emergere.
Una fotografia nazionale impressionante: l’Italia capitale dell’azzardo in Europa
Il quadro che emerge è allarmante. Nel 2024 la raccolta complessiva del gioco d’azzardo in Italia ha raggiunto i 157,4 miliardi di euro, equivalenti al 7,2% del PIL, superando di circa 20 miliardi la spesa sanitaria complessiva del Paese. Si tratta di una crescita del 6,6% rispetto al 2023 e di un balzo del 42,5% rispetto al 2019. Le perdite nette per gli italiani, ovvero la spesa effettiva dopo le vincite, sfiorano i 23 miliardi di euro, con una media pro capite per ogni cittadino maggiorenne di 3.137 euro.Il sorpasso del gioco online rispetto a quello fisico è ormai consolidato, soprattutto nel centro-sud, dove diventa uno strumento privilegiato per la criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro sporco. Il report mette in luce quanto le differenze territoriali siano marcate e, nel caso dell’online, come si sovrappongano in modo preoccupante alla geografia dell’illegalità.
La Toscana: non tra le prime in Italia, ma con una crescita costante e province a rischio
Se guardiamo alla Toscana, nonostante la regione si collochi al quindicesimo posto in Italia per raccolta complessiva, i numeri raccontano di una crescita costante. Le giocate online sono passate dai 866 milioni del 2021, ai 994 milioni del 2022, agli 1.084 milioni del 2023, fino a toccare nel 2024 quota 1.219 milioni di euro. Si tratta di un incremento di oltre il 40% in tre anni, segno che l’azzardo continua a guadagnare terreno, anno dopo anno.Sul fronte della spesa pro capite, i dati mostrano come Livorno guidi questa triste classifica, con 2.345 euro a testa nel 2024, seguita da Massa Carrara con 1.933 euro, Pistoia a 1.798 euro, Grosseto a 1.871 euro, Prato a 1.761 euro e Firenze con 1.625 euro.
Seguono Siena con 1.577 euro, Arezzo a 1.530 euro, Lucca a 1.511 euro e infine Pisa con 1.502 euro pro capite.Se consideriamo invece l’ammontare complessivo delle giocate online nel 2024, Firenze domina con oltre 442 milioni di euro, seguita da Livorno con circa 307 milioni, Prato con 267 milioni, Massa Carrara a quota 177 milioni, Arezzo con 119 milioni, Grosseto a 111 milioni, Pisa con quasi 99 milioni, Pistoia a 98 milioni, Lucca a 84 milioni e infine Siena con circa 81 milioni di euro giocati online.
Un’anomalia italiana che lega povertà, pubblicità e illusioni pericolose
Il report conferma infine quanto l’Italia rappresenti una anomalia a livello europeo: è il Paese dove il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni è più arretrato, ma allo stesso tempo l’azzardo è diventato il mercato più florido, capace di superare persino nazioni con economie ben più solide. Una contraddizione alimentata dall’illusione che una vincita possa risolvere, in un solo colpo, problemi economici accumulati nel tempo. Illusione che viene sapientemente incoraggiata anche attraverso la crescente pubblicizzazione dell’azzardo, persino mascherata da subdoli appelli al “gioco responsabile”, che altro non sono che strategie di marketing per aggirare i pochi divieti rimasti.
Conclusioni
Lanciamo un appello forte alle istituzioni: è urgente garantire trasparenza sui dati, potenziare gli strumenti di controllo e contrasto all’illegalità e avviare una seria riflessione sulle cause economiche e sociali che spingono milioni di persone verso il gioco d’azzardo. In gioco non ci sono solo i risparmi di famiglie sempre più fragili, ma anche la salute sociale, la legalità e il futuro economico del nostro Paese.
Firmato: Federconsumatori Toscana e Cgil