Legge sulla morte cardiaca giovanile, unanimità in Consiglio regionale
Firenze – Unanimità alla legge sulla morte cardiaca giovanile. Questo uno degli ultimi atti approvati dall’Aula di palazzo del Pegaso, nella seduta di ieri sera, giovedì 31 luglio.
Come illustrato dal presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Enrico Sostegni (Pd), si tratta di un “provvedimento molto importante caratterizzato dalla capacità di ascolto e dal lavoro degli uffici di Consiglio e Giunta, ai quali va un grazie non certo formale”.
La legge, infatti, nasce da una proposta di esperti sanitari e studiosi del fenomeno guidati dalla Fondazione Monasterio, per rispondere - con un approccio di tipo sistematico - al problema della morte cardiaca improvvisa giovanile (Mci), che ha davvero un impatto sociale devastante. Magari arriva agli onori della cronaca quando colpisce un calciatore o un personaggio famoso, ma la perdita di una persona giovane, non anticipata da nessun sintomo, crea un trauma profondo nelle famiglie e nelle comunità, con conseguenze emotive e psicologiche di lunga durata, con ricadute sul tessuto sociale e sulle istituzioni educative e sportive.
Da qui l’adozione di strategie efficaci di prevenzione, non solo come necessità sanitaria, ma anche come priorità sociale. La legge, mirando a contrastare il fenomeno, è anche uno strumento di programmazione sanitaria, per facilitare anche l’identificazione precoce delle condizioni predisponenti nei familiari dei soggetti colpiti, attraverso l’istituzione di un registro regionale sulla Mci.
“Il provvedimento mette a sistema le esperienze nelle scuole attraverso un percorso di formazione ed uno ‘screening combinato’ per poter individuare soggetti a rischio”, in considerazione del fatto che su 1600 ragazzi, 5 sono risultati in condizione di rischio, con adeguate campagne di sensibilizzazione per educare sull’importanza della prevenzione cardiovascolare. A tal proposito sarà anche istituito un Registro delle morti cardiache improvvise”. A coordinare e monitorare le misure introdotte sarà una Commissione tecnica regionale, composta da esperti del settore sanitario e da rappresentanti istituzionali e del Terzo settore.
La commissione, che sarà presieduta da un operatore sanitario della Fondazione Monasterio, centro di eccellenza regionale per il trattamento delle malattie cardio-vascolari, avrà il compito di valutare le politiche adottate, proporre nuove iniziative e facilitare la diffusione di buone pratiche. “E’ la prima legge in Italia che ha l’obiettivo di realizzare un sistema integrato e coordinato – ha concluso il presidente - per ridurre il numero di decessi improvvisi tra i giovani, rafforzando la prevenzione, migliorando la capacità di intervento e promuovendo una cultura della salute e della sicurezza cardiovascolare”.