L'Atelier Studio Tommasi presenta Sporcarsi le mani, libro d'artista su Ugo Riva

Redazione Nove da Firenze

Il libro è una lunga intervista di Arensi a Riva, accompagnata da numerose immagini, che ripercorre il lavoro artistico e interiore dell'artista: dal rapporto con la fede alla passione per i disegni che colleziona gelosamente; dal sogno di diventare musicista, all'esperienza fallimentare come pittore, fino alla carriera di scultore arrivata quasi per caso; dall'influenza della Pietà Rondanini di Michelangelo e della Pala di Brera di Piero della Francesca al rapporto con il suo mentore Mario de Micheli, grande storico dell'arte e studioso della scultura; dal ricordo del gallerista Pino Gastaldelli ad alcune prese di posizione estetica sull'essere scultore e sulle logiche di mercato che influenzano il mondo dell'arte contemporanea.

Un ritratto intimo dell'uomo e dell'artista Ugo Riva affidato all'amico Flavio Arensi, grande appassionato e conoscitore di scultura, che ha incontrato Riva quando era ancora un giovane critico alle prime armi, seguendone attentamente negli ultimi anni il suo percorso artistico, e che lo descrive come "uno scultore che modella, che si sporca le mani". Secondo Riva "Flavio Arensi, per frequentazioni, studi e mostre curate, è uno dei pochissimi in Italia a saper leggere e capire profondamente la scultura... arte piuttosto complessa!".

Con questa iniziativa prosegue la collaborazione tra Ugo Riva e ETRA evénts Firenze di Francesca Sacchi Tommasi, giovane realtà nata con l'intento di offrire alla città di Firenze un nuovo spazio per la libera espressione di pittori e scultori contemporanei, e che ospita una selezione di opere nella mostra personale dello scultore bergamasco Contaminatio, per la prima volta prevalentemente di disegni, in cui l'artista si è ispirato alle figure tipiche dei dipinti di Van Gogh vestendole all'antica per richiamare Pontormo ma colorandole secondo lo stile dell'artista olandese.

Nato a Bergamo nel 1951, Ugo Riva fin dalla gioventù si dedica al disegno e alla pittura. Dal 1977 la scultura diventa la sua principale forma espressiva, basata sulla riscoperta della policromia, prima con opere in cotto e poi in bronzo. Le sue opere trattano i temi fondamentali dell'essere "uomo", con maggiore attenzione negli ultimi anni verso il concetto della "fragilità" del presente.Partecipa alla prima mostra collettiva nel 1978, mentre la prima personale è del 1987. Da allora si contano numerose esposizioni in gallerie private e spazi pubblici in Italia, Corea del Sud, Stati Uniti, Francia, Olanda.

Flavio Arensi Milano, 1975. Giornalista e critico d’arte. Ha curato per dieci anni l’attività degli spazi espositivi della città di Legnano. Da sempre si è interessato di scultura, curando fra le altre le mostre di Tony Cragg, Ipousteguy, Mimmo Paladino, Augusto Perez, Auguste Rodin.Collabora con enti e musei e si occupa della programmazione espositiva del Ravello Festival.