La profondità degli oceani in 80 foto mozzafiato

Redazione Nove da Firenze

La sconfinata bellezza della vita nelle profondità oceaniche e al tempo stesso la fragilità degli ecosistemi sottomarini nella mostra “Oceani”, che porta per la prima volta National Geographic a Firenze. Dal 21 ottobre 2025 al 12 aprile 2026, a Villa Bardini, la prima esposizione personale che celebra il lavoro del fotografo David Doubilet in Italia, pioniere dell’esplorazione sottomarina e massimo esponente mondiale della fotografia subacquea. La mostra è promossa da Fondazione CR Firenze e le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con National Geographic.

"È con grande soddisfazione che inauguriamo il quarto progetto culturale che la Fondazione realizza con Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Villa Bardini - afferma Bernabò Bocca, Presidente di Fondazione CR Firenze - con l’obiettivo condiviso di sollecitare il significato e il ruolo dell’arte nella nostra società. In collaborazione con National Geographic, portiamo per la prima volta a Firenze l’incredibile lavoro del fotografo David Doubilet, pioniere dell’esplorazione sottomarina e massimo esponente mondiale della fotografia subacquea. Una mostra che ci ricorda la bellezza del nostro pianeta ma allo stesso tempo anche la sua fragilità. L’opportunità di osservare le immagini scattate sotto la superficie dell’acqua ci sollecita a una responsabilità collettiva e ci ispira a comportanti più responsabili che creino una connessione profonda tra le persone e la natura".

La spettacolare bellezza delle immagini di Doubilet stupisce, cattura l’attenzione e impone una riflessione sulla preziosità del pianeta e degli oceani – aggiunge Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo -. Nella straordinaria cornice di Villa Bardini, condividiamo e apprezziamo la fotografia come racconto immediato e accessibile a tutti i pubblici, come accade alle Gallerie d’Italia di Torino, grazie a grandi fotografi e prestigiosi partner come National Geographic. Questa iniziativa consolida un percorso intrapreso insieme a Fondazione CR Firenze, riferimento e promotore di progetti culturali tra i più significativi nel Paese”.

"È un grande piacere portare la prima mostra di National Geographic a Firenze, a Villa Bardini – afferma Marco Cattaneo, direttore di National Geographic e curatore della mostra - con un autore che è molto più di uno straordinario fotografo subacqueo. David Doubilet ha iniziato a praticare la fotografia subacquea quando era appena agli albori, e dunque ne rappresenta a tutti gli effetti la storia. E il suo impegno di oggi per la tutela degli oceani è la testimonianza di una vita consacrata alla scoperta, all’esplorazione, alla conservazione”.

Gli oceani ricoprono quasi tre quarti della superficie terrestre, e secondo le ipotesi più accreditate è sul fondo marino che è nata la vita sulla Terra, più di tre miliardi di anni fa. Dalla fotosintesi operata dagli organismi microscopici che abitavano gli oceani primordiali ebbe poi origine l’ossigeno che ha permesso agli esseri viventi la conquista della terraferma. Molti milioni di anni dopo è arrivato l’uomo. I ritrovamenti archeologici testimoniano che gli esseri umani hanno costruito le prime imbarcazioni almeno 10.000 anni fa. Millenni più tardi, con l’era della navigazione, abbiamo cominciato a solcare gli oceani in lungo e in largo, ma è soltanto dalla metà del Novecento che abbiamo cominciato a esplorare ciò che si trova sotto la loro superficie.

David Doubilet, newyorkese di nascita, fotografo subacqueo di fama mondiale e ispirato dalla leggendaria figura di Jacques-Yves Cousteau, per oltre mezzo secolo ha percorso i mari di tutto il mondo documentandone la straordinaria bellezza, raggiungendo i luoghi più incontaminati e realizzando scatti che gli hanno permesso di diventare uno dei più apprezzati professionisti della fotografia naturalistica. Autore di ben 79 servizi per National Geographic, per cui ha cominciato a lavorare nel 1971, e di 12 libri, vincitore di numerosi e prestigiosi premi fotografici, è stato tra l’altro tra i primi fotografi a usare la tecnica dell’over/under, che permette di catturare simultaneamente ciò che accade sott’acqua e sopra la superficie. Oggi ha 79 anni e continua a solcare i mari.

In mostra sono esposte oltre 80 immagini che raccontano gli ecosistemi marini, oggi sottoposti a forti pressioni per via del cambiamento climatico e delle attività umane. Insieme alla moglie Jennifer Hayes, biologa marina e a sua volta fotografa subacquea, David Doubilet è diventato un ambasciatore degli oceani, e dell’importanza che la loro salute ha per il nostro benessere. Undici le sale in cui sono esposte immagini iconiche scattate nei mari di tutto il mondo, dai Caraibi alle Filippine, dall'Indonesia all'Australia, fino all'Antartide.

Ispirandosi alla fotografia over/under, di cui Doubilet è il più celebre interprete, il percorso della mostra si sviluppa tutto su un gioco di “opposti”. Così, strada facendo si incontrano sale dedicate a warm/cold, close/far, scary/cute, bright/dark, threat/care e many/few, in un’emozionante alternanza di ambienti e di situazioni. Le immagini in mostra insegnano a conoscere e amare il mondo che vive sotto la superficie dell’acqua e ispirano a prenderci cura del pianeta che abitiamo.

Tra le fotografie più emozionanti della mostra: un’immagine aerea, uno dei tratti più spettacolari della Grande Barriera Corallina australiana sorvolato da un piccolo aereo De Havilland Beaver che trasporta subacquei in un’area dedicata alle immersioni; un piccolo di tartaruga verde (Chelonia mydas) nuota verso il mare aperto nelle acque cristalline della laguna di Nengo Nengo, un piccolo atollo dell’arcipelago delle Tuamotu, nella Polinesia Francese; il ghigno clownesco di un pesce pappagallo arcobaleno (Scarus frenatus) al largo del Queensland, in Australia; c’è poi l’immagine che ritrae la subacquea Dinah Halstead circondata da un anello di barracuda nelle acque di Papua Nuova Guinea nel 1987, la foto che apre il percorso della mostra e che David Doubilet considera l’immagine simbolo della sua opera.

Il catalogo della mostra è realizzato da Società Editrice Allemandi.   

La mostra ha il patrocinio del Comune di Firenze. 

Orari 

Da martedì a domenica ore 10-19.30, lunedì chiuso.

Aperture straordinarie: 8 dicembre, 26 dicembre, 29 dicembre, 31 dicembre (con chiusura anticipata ore 16.00), 5 gennaio, 6 aprile

La mostra sarà chiusa il 25 dicembre.

Biglietti

Intero 10 euro; Ridotto 5 euro per: Gruppi superiori a 10 persone, giovani UE dai 18 ai 24 anni, soci Touring Club Italiano, FAI, soci Unicoop, possessori del biglietto intero dei Giardini Boboli-Bardini, clienti e dipendenti di Intesa Sanpaolo, possessori del biglietto Gallerie d’Italia e della card ALUMNI Gallerie d’Italia ACADEMY. Gratuito per: Ragazzi fino a 17 anni, diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, possessori Firenze Card; classi scolastiche incluso due insegnanti con prenotazione al call center 055 2989816 di Firenze Musei. 

Per i possessori del biglietto della mostra a Villa Bardini è previsto l’ingresso a tariffa ridotta nelle sedi Gallerie d'Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza.