Icity Rank 2025: Firenze è tra le città leader dell'innovazione

Redazione Nove da Firenze

Sono 16 le città capoluogo leader dell’innovazione digitale in Italia: si tratta di Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Modena, Parma, Prato, Rimini, Roma Capitale, Siena, Torino, Trento e Venezia. È quanto emerge da ICity Rank 2025, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni Capoluogo realizzata da FPA, società del gruppo Digital360, presentata oggi a FORUM PA Città, l’evento dedicato all’innovazione urbana.

La valutazione dei Comuni è articolata in tre indici basati su 34 indicatori, costruiti su circa 200 variabili: l’indice“Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi online e adozione delle piattaforme nazionali; quello dei “Comuni aperti” il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la disponibilità di app; quello “Città connesse” la trasformazione digitale dei servizi urbani, tra sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device collegabili, strumenti di analisi e rappresentazione dei dati.

Sulla base dei punteggi raggiunti nei 3 rating, nel 2025 sono 16 le città con il più alto livello di digitalizzazione, che superano 80 punti di media nei tre diversi indici: a dimostrazione del livello generale di crescita sono il doppio di un anno fa (8). Ma poco distanti ci sono 30 comuni con un alto livello digitale (tra 66 e 70 punti di media), stabili rispetto al 2024 grazie all’avanzamento di 8 città dal livello inferiore: sono Alessandria, Arezzo, Bari, Bolzano, Cesena, Cremona, Cuneo, Ferrara, Grosseto, Lecce, Livorno, Lodi, Mantova, Messina, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pesaro, Pescara, Pisa, Ravenna, Reggio Emilia, Taranto, Treviso, Trieste, Udine, Verona e Vicenza.

Sono 46 le città “in transizione”, ovvero in fascia intermedia, tra 51 e 65 punti, in crescita rispetto alle 42 del 2024: si tratta di Ancona, Andria, Aosta, Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Biella, Brindisi, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Como, Cosenza, Enna, Fermo, Foggia, Forlì, Frosinone, Gorizia, Imperia, La Spezia, L'Aquila, Latina, Lecco, Lucca, Macerata, Massa, Matera, Novara, Oristano, Pavia, Piacenza, Pistoia, Pordenone, Ragusa, Reggio Calabria, Rovigo, Sassari, Savona, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Varese, Verbania e Vercelli.

Scendono da 28 a 16 le città ai livelli inferiori, con punteggi fino a 50 punti. Hanno un medio-basso livello digitale (città “ancora ibride” “tra digitale e analogico) Agrigento, Avellino, Benevento, Campobasso, Carbonia, Caserta, Chieti, Nuoro, Potenza, Rieti, Salerno, Trapani, Vibo Valentia e Viterbo. In coda, con il più basso livello di digitalizzazione (c“in avvio”), Crotone e Isernia.

Nonostante la riduzione della distanza, la dimensione demografica influisce ancora sui livelli di digitalizzazione. Le 7 piccole capitali dell’innovazione nelle fasce più elevate sono Siena, Cesena, Pisa, Grosseto, Cremona, Cuneo e Treviso. Mentre, in un quadro ancora caratterizzato da differenze Nord-Sud, i capoluoghi del Mezzogiorno con livelli elevati di digitalizzazione sono Cagliari, Bari, Palermo, Messina e Napoli.

L’indice Amministrazioni Digitali

 Nell’Indice Amministrazione Digitali Genova e Pistoia guidano la graduatoria, al primo posto a pari merito con 92 punti, appena sopra Bologna e Firenze con pari punteggio al terzo posto, poi Bergamo al quinto, Grosseto, Parma e Taranto al sesto, Brescia, Ferrara, Imperia, Messina, Milano, Modena e Perugia al nono. In questa dimensione, è forte l’impatto dei finanziamenti PNRR, che determina una crescita complessiva e un maggiore equilibrio rispetto al passato.

Negli ultimi due anni il valore medio dei Comuni nell’Indice Amministrazione Digitali è cresciuto di 15 punti e sono state sostanzialmente ridotte le differenze tra grandi e piccoli comuni. I punteggi sono molto ravvicinati nella zona alta della classifica, che vede anche due capoluoghi meridionali (Taranto e Messina) nella top ten e uno solo con popolazione inferiore a 100.000 abitanti, Siena. Oggi gran parte delle amministrazioni capoluogo italiane dispone di tecnologie per mettere on line servizi, collegarsi alle piattaforme, rendere più facile l’utilizzo. La sfida ora è integrare questi elementi con le prassi amministrative per rendere completi e facilmente fruibili i servizi.

L’indice Comuni Aperti

 Nell’indice Comuni Aperti è Firenze a raggiungere il primo posto con 91 punti, precedendo sul podio Roma Capitale e Bologna. Poi vengono Milano (4°), Genova (5°), Modena, Rimini e Torino al sesto, Bergamo e Venezia al nono. Sette comuni nella top ten sono città metropolitane, il primo capoluogo meridionale è Bari (15°), il primo con popolazione inferiore a 100.000 abitanti è Siena (11° posto).

l capoluogo toscano è per il sesto anno consecutivo sul podio della classifica ICity Rank tra le 15 città considerate 'full digital', completamente digitali.

"Firenze si conferma tra le città all'avanguardia nel nostro Paese per l'impegno nella transizione digitale – commenta l’assessora all’Innovazione Laura Sparavigna –. Il nostro obiettivo è mettere le persone al centro delle opportunità date dalle nuove tecnologie. Anche il Piano per l’adozione dell’Intelligenza Artificiale che abbiamo appena approvato va in questa direzione. Le nuove tecnologie rappresentano una sfida ma anche una grande opportunità. Da parte dell’Amministrazione c’è la volontà di andare avanti sul percorso intrapreso in questi anni per dare risposte sempre più rapide, efficaci e personalizzate ai bisogni dei nostri cittadini.

Con alcuni punti fermi: la centralità delle persone, a iniziare dai nostri dipendenti che con l’introduzione graduale dell’IA saranno valorizzati; l’indispensabile supervisione umana all’azione dell’Intelligenza Artificiale; la massima attenzione alla sicurezza dei dati. Con questi strumenti insieme alla formazione diffusa sul digitale per tutti, dipendenti e cittadini, vogliamo costruire una Città più semplice, ma soprattutto pronta per le sfide del futuro".

L’indice Città Connesse

 La graduatoria dell’indice Città Connesse è guidata da Bologna, Firenze, Milano e Venezia, in testa, seguite da Cagliari al quinto posto, poi Roma Capitale e Torino al sesto, Genova e Modena all’ottavo, Brescia e Trento al decimo. Negli ultimi due anni il valore medio dell’indice è salito da 56,4 a 62,7.

La crescita è stata territorialmente omogenea lasciando sostanzialmente invariate le differenze geografiche, che sono ancora rilevanti: il punteggio medio è 69,9 al Nord e 54 nel Mezzogiorno. Gli scarti per dimensioni demografiche sono rilevanti anche se in riduzione. È necessario individuare uno strumento di finanziamento (e una modalità di regolazione dei rapporti con i gestori dei servizi) che consenta anche alle città di media dimensione di intraprendere il percorso seguito dai capoluoghi metropolitani.