Gruppo Ferrovie: martedì sciopero unitario

Redazione Nove da Firenze

Per martedì 6 maggio è stato convocato uno sciopero dei treni dalle 9 alle 17. A farlo sono i maggiori sindacati cosiddetti confederali. Quindi le conseguenze saranno molto tangibili. Motivo: il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto da oltre un anno e mezzo. Si tratta di più di 85 mila dipendenti del gruppo Fs, per le cui ragioni i circa 6 milioni di passeggeri che usano i treni quotidianamente dovranno subire le conseguenze dello sciopero.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato una prima azione di sciopero nazionale del personale delle imprese ferroviarie del gruppo Ferrovie dello Stato per la giornata dalle ore 9.01 alle ore 17.00, nell’ambito della mobilitazione per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. In Toscana sono interessati da questo sciopero circa sei mila tra lavoratori e lavoratrici (circa 5.500 diretti/e, oltre 500 negli appalti).

Dicono i tre sindacati: “Quello delle attività ferroviarie è un contratto molto importante - che deve chiudere la stagione dei rinnovi nel settore dei trasporti dopo aver sottoscritto negli ultimi messi i Contratti nazionali del trasporto merci e logistica e del trasporto pubblico locale. Con questa mobilitazione vogliamo che sia restituita centralità al lavoro e si avvii un percorso serio di confronto per un contratto equo e dignitoso".

“Sicuramente è osceno che non ci sia un contratto, come è “osceno” che le parti sindacali e Fs non siano in grado di accordarsi, nonché altrettanto “osceno” che il governo non riesca a mediare per far trovare loro un accordo. Ma si tratta di una “oscenità” che fa parte del loro quotidiano, usando gli utenti dei loro servizi come vittime e nolente massa di manovra -dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Mettersi intorno ad un tavolo e decidere, senza sosta, di alzarsi solo ad accordi raggiunti? No, troppo semplice e per nulla violento.

Chè la violenza - quella che loro fanno sugli utenti - non ha nessun costo per loro. E’ gratis. Certamente sono incoscienti perché non si rendono conto che, violenza oggi e violenza domani, i violentati li ripagano con le monete che possono, più o meno per disperazione, utilizzare: sfiducia, uso incivile e spesso senza pagare del servizio, non partecipazione -come il voto elettorale.

Ma, per l’appunto, sono consapevolmente incoscienti. Le Fs perchè gestiscono praticamente il servizio in monopolio (e le istituzioni glielo garantiscono, anche perché sono le stesse istituzioni i padroni di questa azienda); i sindacati perché sono una corporazione che altrimenti non riuscirebbe a bloccare l’emorragia dei propri seguaci; il governo perché meno persone votano, più loro riescono a mantenere il potere (e non a caso hanno in cantiere anche riforme elettorali che, anche se votasse il 10% degli aventi diritto, si garantirebbe comunque il potere).

Ormai c’è un muro. Da una parte chi gestisce il servizio aziendalmente e normativamente (anche se sono lo stesso soggetto, lo Stato, quindi in conflitto di interessi), che giocano al gatto e al topo con i sindacati; dall’altra gli utenti e consumatori.

Facciamone tesoro, soprattutto quando ascoltiamo Fs che elogia i successi del proprio servizio, il governo che parla di nazione confondendola con le proprie poltrone, i sindacati che giocano anche a fare l’opposizione politica pur senza uno straccio di credibilità”.