Giani: 'Per la sanità toscana le riforme sono necessarie'
Pistoia, 8 febbraio 2023- Si è tenuta oggi presso l’ospedale San Jacopo di Pistoia, alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani e di altre figure istituzionali, la presentazione delle linee programmatiche che le Aziende Sanitarie dovranno recepire nei prossimi quattro mesi, per ridisegnare l'architettura della nuova assistenza socio-sanitaria territoriale.
“Nella gestione della sanità la Toscana è ai vertici delle classifiche nazionali, ma proprio per questo si impongono una serie di riforme, che hanno il volto di un investimento sulla sanità pubblica, che è e rimane la nostra scelta fondamentale”. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha introdotto così l’iniziativa, per presentare i progetti di riforma regionali che riguardano in primo luogo, ma non solo, la continuità assistenziale, l’emergenza urgenza e la riorganizzazione delle reti integrate.
“A dicembre abbiamo approvato – ha aggiunto il presidente – tre delibere, che delineano le linee guida di una riorganizzazione completa del nostro sistema socio sanitario. Abbiamo a che fare con 57.000 operatori, che con l’indotto arrivano a 100.000, cioè con la più grande azienda di questa regione, che è dotata di energie forti. Purtroppo sono le risorse economiche ma anche umane che mancano e il Governo deve aumentare le risorse per consentirci maggiori investimenti”.
E’ toccato poi all’assessora al sociale, Serena Spinelli, puntare l’attenzione sulla necessità di riorganizzare, anche per il settore di sua competenza, i servizi territoriali.
“C’è poi – ha sottolineato l’assessora – un’ulteriore sfida che viene dal mondo della disabilità al quale intendiamo garantire un più alto livello di assistenza. Creeremo punti unici di accesso alle prestazioni per dar modo a tutti di sapere su cosa possono contare e dove, senza essere costretti a rivolgersi a sportelli diversi e distanti tra loro. Vogliamo costruire un sistema di valutazione multidisciplinare e ci stiamo attrezzando per avere un maggior numero di assistenti sociali e anche un sistema di emergenza urgenza dedicato al sociale. Lo faremo mettendo in rete le risorse che abbiamo sul territorio a partire dal capitale rappresentato dai soggetti del terzo settore”.
Secondo l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, siamo di fronte a grandi difficoltà sia dal punto di vista economico che delle professionalità a disposizione, in un contesto nazionale in cui alla sanità è destinato meno del 7% del Pil, mentre in Francia e in Germania la percentuale è superiore al 10%.
“Nonostante ciò – ha però aggiunto l’assessore – il nostro Sistema sanitario regionale sta facendo miracoli, garantendo una buona sanità. E, grazie ai nostri operatori sanitari, la Toscana continua ad attestarsi ai vertici nazionali. La riforma che stamani abbiamo presentato è indispensabile per continuare a fornire questi alti livelli qualitativi. Avremo un occhio di riguardo per le aree più periferiche e non stiamo parlando di tagli, quanto di un uso ottimale delle risorse professionali a disposizione. Rispetto ai Pronto soccorso contiamo di poter utilizzare per un certo periodo i medici di medicina interna selezionati con il recente concorso, dando un aiuto ai Pronto soccorso che potranno avvalersi dei medici dei reparti. A questo si aggiunge la nostra volontà di rafforzare l’assistenza sul territorio così da allentare la pressione sui maggiori presidi ospedalieri attraverso ospedali e case di comunità”.
Quanto alle preoccupazioni circa le centrali di emergenza presenti a Pistoia, l’assessore ha precisato che con l’istituzione del nuovo numero 116117, si farà, e a Firenze, un’unica centrale regionale, poiché si tratta dell’evoluzione di quella, già attiva nel capoluogo regionale, dedicata al numero di emergenza 112. La centrale della Cross resterà invece a Pistoia.
E’ toccato poi al direttore generale della direzione sanità della Regione Toscana, Federico Gelli, di illustrare le linee fondamentali del progetto complessivo di riforma. Gelli ha parlato della riforma del trasporto sanitario, della revisione delle tariffe dei rimborsi che spettano alla Toscana per le prestazioni fornite a chi viene a curarsi qui abitando in altre regioni. Verranno creati un dipartimento interaziendale per le politiche del farmaco e un coordinamento che si occuperà di efficientamento energetico. Saranno potenziati i Cup attraverso le maggiori possibilità di effettuare prenotazioni online, valorizzati i piccoli ospedali, rafforzata la rete dei consultori e unificato il sistema delle cartelle cliniche.
“Vi invito – questa la sua conclusione – a considerare queste azioni come una riforma di sistema e non come singoli provvedimenti scollegati tra loro”.
Nel corso della giornata sono intervenuti anche il direttore generale della Asl Toscana Centro, Paolo Marchese Morello e la presidente della società della salute di Pistoia, Anna Maria Celesti.
Ci sono tac, apparecchi per la risonanza magnetica e poi ancora ecotomografi ed angiografi, sistemi radiologici fissi, mammografi, acceleratori lineari e gamma camere utilizzate per le scintografie. In tutto centoventi apparecchiature per oltre 67 milioni e 496 mila euro che Estar, per conto della Regione, acquisterà per gli ospedali di tutta la Toscana: quelli delle Asl ma anche per il Meyer, le aziende ospedaliero universitarie di Firenze, Pisa e Siena e per Fondazione Monasterio.
L’investimento è stato possibile grazie ai fondi del Pnrr. L’elenco, centoventi apparecchiature in tutto per l’appunto, è aggiornato al 31 gennaio. 78 macchinari sono già stati ordinati, aderendo a gare Consip, e dieci sono pure già stati installati e collaudati, in sostituzione di apparecchiature con più di dieci anni di anzianità presenti nei presidi.
Il commento della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, a margine dell’evento: “La rimodulazione del servizio di soccorso con un medico a bordo di un mezzo proprio, quindi non sull’ambulanza, è un risparmio per la Regione più che un miglioramento del servizio per i cittadini. Di fatto c’è una riduzione di personale alla base di questo ragionamento, e tre anni di tempo già annunciati, salvo eventuali ritardi, per l’efficientamento del sistema.
Si modula in corsa verso il pieno regime” osserva Galletti che senza mezzi termini spiega che “Rientra nello stile di chi governa questa Regione navigare a vista sui temi e farsi tirare per la giacchetta dalla Corte dei Conti. Quello che però non è accettabile è farlo sulla pelle dei cittadini.”Riguardo il Fascicolo Elettronico Galletti chiarisce come "Dopo quasi sei anni di inazione dalle nostre prime richieste, persino derise in Aula in alcune occasioni, adesso dicono improvvisamente ai cittadini toscani che stanno finalmente promuovendo un sistema informatico unico e completo per gestire i dati sanitari.
Siamo felici che questo importante tema sia finalmente preso in considerazione: semplificherà la vita ai pazienti e al personale sanitario. Adesso che i nostri atti sono diventati di moda, finalmente adottano il 'Fascicolo Elettronico', ma dov'erano tutti questi anni?" si domanda la cinquestelle.Sulla modulazione del servizio di guardia medica, per la Capogruppo M5S, ci sarebbe tanto da dire. “Intanto, come nel caso del soccorso con ambulanza e auto-medica, si va verso una riduzione dei costi, che si traduce principalmente in una riduzione generalizzata dell’offerta ai cittadini.
Inoltre pare che il servizio di continuità assistenziale notturno (dopo le 24) rimarrà per chi abita in quei territori dove le chiamate sono più numerose e i collegamenti sono più complicati, o nelle aree dove i flussi turistici determinano un grosso incremento della popolazione. Bene, ma non poteva essere altrimenti” spiega la pentastellata.
“Parliamo di territori che hanno già grandissime criticità, e che avrebbero necessità di un incremento dell’offerta in salute: la Val di Cecina, la zona della Montagna Pistoiese, l’Elba e le altre isole, ad esempio. Ridurre ulteriormente i servizi in queste zone avrebbe un effetto drammatico” spiega la cinquestelle “Impossibile immaginare che si possa arrivare a tanto. E tutte queste località, guarda caso, sono anche le stesse che da anni sono in rivolta contro la Regione per il mantenimento della piena funzionalità dei loro presidi sanitari locali".“La Giunta ha persino annunciato che i ‘piccoli ospedali saranno valorizzati, ritagliando su ciascuno di loro una specializzazione’.
Questo veniva dichiarato anche quando la Regione intendeva tagliare i servizi sui piccoli presidi, e costringere così i cittadini dei territori più periferici ad una sorta di nomadismo sanitario verso i grandi centri di cura. Questa intenzione permane?” si domanda Galletti “Perché noi lo abbiamo chiesto più volte in Aula di Consiglio Regionale, ma la risposta è sempre stata insoddisfacente. Stimolati dalla novità annunciate a Pistoia interrogheremo nuovamente la Regione” conclude “ e speriamo che questa volta le risposte siano esaustive e le azioni di questa Giunta conseguenti alle tante belle parole spese” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
"In Toscana c'è stato un concorso per OSS nel 2021, con una graduatoria formata a dicembre di quell'anno, composta da 2.000 vincitori del concorso, che a distanza di oltre un anno non sono ancora stati chiamati a lavorare. Abbiamo chiesto una spiegazione all'assessore Bezzini, ma la risposta che ha dato alla nostra interrogazione in aula è stata insoddisfacente. Per questo oggi ho presentato una mozione che impegna la Giunta regionale a intervenire sulle Asl perché sblocchino la graduatoria celermente". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"In aula, l'assessore Bezzini - ricorda Stella - ci disse che dal 2018 a oggi in Toscana sono state assunte 1800 OSS, nessuno dei quali dalla graduatoria del concorso in questione. Ci chiediamo perché siano stati spesi soldi pubblici per fare il concorso, perché aver illuso 9.000 persone che hanno fatto il concorso e dato una speranza alle 2.000 persone che lo hanno vinto, se il fabbisogno di OSS, come dice l'assessore, è stato colmato. In realtà, in Toscana mancano 5.000 tra infermieri e Oss, mancano oltre 700 medici, non lo dico io ma le statistiche".
"Noi vogliamo sapere quando le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere inizieranno a chiamare dalla graduatoria del 2021, nessuno di quella graduatoria è stato chiamato e noi vogliamo capire il perché - chiede il capogruppo di Forza Italia -. Si tratta di 2.000 persone che sono a casa, che aspettano di essere chiamati, visto che hanno vinto un concorso. E' semplicemente assurdo che gli organici in sanità resteranno bloccati. È scandaloso che questo avvenga, tra l'altro, proprio nel momento in cui si parla tutti i giorni di liste di attesa lunghissime, per le quali si è mossa persino la Corte dei Conti della Toscana".