Gaza, l’Istituto Storico Toscano della Resistenza contro Netanyahu

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 25 settembre 2025 - “L’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, impegnato nella ricerca e nella promozione della conoscenza del Novecento ed in particolare delle violenze, delle guerre, di ogni forma di razzismo e antisemitismo, esprime con sgomento una netta condanna della politica di sterminio, intrecciata a obiettivi di speculazione economica ed espansione territoriale, adottata dal governo Netanyahu a Gaza contro la popolazione civile, qualificata come genocidio da autorevoli organismi internazionali”.

È determinata e severa la presa di posizione del consiglio direttivo dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, presieduto da Vannino Chiti, che ieri pomeriggio ha approvato un articolato ordine del giorno.

Il consiglio dell’ISRT “esprime piena solidarietà alla popolazione palestinese, come alle famiglie degli ostaggi israeliani e a chiunque oggi in Israele e nel mondo contrasta questa spirale distruttiva e riafferma i valori supremi dell’umanità. Esprime vicinanza agli uomini e alle donne impegnati attivamente per la pace, sotto ogni latitudine, manifestando una particolare vicinanza agli equipaggi della Global Sumud Flotilla”.

Nell’ordine del giorno viene espressa inoltre “grande preoccupazione per un abuso della storia e delle sue categorie - come quella di antisemitismo - del tutto decontestualizzate e stravolte rispetto al loro connotato scientifico al solo fine di un’inaccettabile giustificazione delle azioni del presente”.

Il consiglio dell’Istituto chiede quindi azioni immediate e concrete da parte dei governi nazionali e delle autorità internazionali per fermare questa tragica deriva, in particolare in merito alla cooperazione militare in atto con Israele, e un impegno costante al rispetto del ruolo culturale e civile della conoscenza storica come cammino comune di conoscenza e non come strumento di potere.

L’Istituto condanna “con nettezza i fatti del 7 ottobre 2023 e ogni politica tesa all’annientamento dello Stato di Israele, così come ogni atto o dottrina di natura antisemita”, riconoscendosi nelle parole chiare del presidente della Repubblica Sergio Mattarella quale interprete dell’unità nazionale e difensore della Carta costituzionale che sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali e afferma il valore delle organizzazioni internazionali rivolte ad assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni.