Ecomafie: rifiuti come simbolo dell'illegalità del sistema

Redazione Nove da Firenze

“I rifiuti, urbani e tessili in alcune zone di Prato, sono la dimostrazione plastica di una denuncia che Fratelli d’Italia sta facendo da anni: rappresentano cioè una delle parti di un sistema strettamente connesso alla crescita esponenziale di aziende abusive e, parallelamente, alla presenza di un numero difficilmente quantificabile di clandestini spesso sfruttati. È grazie all’attenzione mirata della commissione Ecomafie, in visita oggi, che questa realtà illegale, purtroppo emblematica del sistema caratterizzante il distretto parallelo, è sotto i riflettori delle istituzioni.

Non possiamo non chiederci come sia stato possibile che, lungo più di dieci anni, le autorità comunali, provinciali e regionali non si siano rese conto del simbolo tangibile di un fenomeno criminale, in particolare in alcune zone della città, come il Macrolotto zero, e che non si siano di conseguenza allarmate ed attivate, immaginando che tonnellate di scarti tessili corrispondessero, verosimilmente, ad un numero sempre maggiore di immigrati irregolari. Si è trattato, e si tratta, di un elemento ben visibile a chiunque.

Resta quindi il dubbio che, nella migliore delle ipotesi, chi ha da sempre governato la regione Toscana, il comune di Prato e la provincia, abbia comunque sottovalutato decisamente questo aspetto. Di certo, a pagare, sono i cittadini, le imprese oneste e sono da quantificare, e preoccupano, i possibili danni ambientali, ancora non emersi. Grazie all’impegno della commissione Ecomafie, al presidente Jacopo Morrone e alla componente Simona Petrucci, che da anni condivide la battaglia per il ripristino della legalità sul nostro territorio.

Confido che perseguiranno un lavoro scrupoloso". Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.

"Quanto emerso nella vicina Prato sembra testimoniare e confermare l'esistenza di un sistema consolidato fatto di finanziamenti, pur certificati e trasparenti come da normativa elettorale, voti e soprattutto favori o facilitazioni. In più, fa male leggere intercettazioni nelle quali una sindaca eletta viene derubricata ad arnese. È un problema che riguarda tutto il sistema Toscana, dove l'assenza di ricambio democratico genera pericolose commistioni e ambiguità, sulle quali la magistratura è chiamata a vederci chiaro.

È ciò che abbiamo cercato di ricostruire, con fatti, numeri, delibere e documenti, per quanto riguarda la realtà di Firenze, presentando un dettagliato esposto, al vaglio della magistratura. Sul piano politico abbiamo messo in luce l'esistenza di un sistema e quanto denunciato è solo la punta dell'iceberg. Questo sistema, radicatosi con Nardella, non è stato smantellato dall'attuale sindaca Funaro; anzi, esso si rafforza per la mancanza di una naturale alternanza nella gestione del potere, sempre salutare.

E ciò compromette gli interessi collettivi, residuali rispetto a interessi di parte. E siamo convinti che l'esistenza di questo sistema comprometta l'operatività e l'autonomia dei sindaci, pur animati da buone intenzioni. Noi continueremo a vigilare, con massimo rispetto per inquirenti ed eventuali indagati, e, se necessario, integreremo il nostro esposto, perché appunto è solo la punta dell'iceberg. È questo il compito delle minoranze: controllare, denunciare, proporre alternative. Si pone un problema politico strutturale: chi comanda nelle nostre città? Chi influenza le decisioni? Il PD cittadino e regionale non può continuare a trincerarsi dietro il silenzio, ma deve fare chiarezza su questi diffusi rapporti grigi tra amministratori e alcuni imprenditori spregiudicati.

La Toscana merita questo? La Toscana merita di più" dichiarano i consiglieri comunali Schmidt, Bambagioni, Sabatini (Lista Schmidt).