Crusca: usi e percezioni dei dialetti italiani
La Piazza delle Lingue 2025, curata da Rita Librandi (Vicepresidente dell’Accademia della Crusca), si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con i patrocini della Regione Toscana e del Comune di Firenze; è organizzata dall’Accademia della Crusca, con il contributo del Ministero della Cultura, di Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Franco Zeffirelli e l’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca.
La Piazza si articolerà in tre giornate. Accademici e artisti dialogheranno su dialetto e letteratura, dialetto per il teatro e dialetto nella musica. L’obiettivo è quello di coinvolgere un pubblico ampio e variegato: non solo di specialisti, ma anche e soprattutto di appassionati di letteratura, musica e spettacolo, per riflettere sul ruolo della lingua e del dialetto.
Oggi il dialetto è impiegato prevalentemente nella comunicazione familiare, ma è adottato anche in alcune tipologie di scrittura, a volte di particolare rilievo e di notevole prestigio artistico, come i testi letterari e teatrali, i dialoghi dei film e delle serie televisive, le parole delle canzoni.
I rivolgimenti linguistici che hanno caratterizzato l’Italia nel Novecento hanno ristretto lo spazio dei dialetti, che tuttavia non si sono estinti (come molti avevano ipotizzato), ma sono riemersi anche nelle più moderne forme di comunicazione: nella pubblicità, nei social e sul web.
Quali sono le ragioni che alimentano questa vitalità? Quali sono oggi i più significativi ambiti d’uso dei dialetti italiani? A queste e ad altre domande si cercherà di rispondere nelle tre giornate della Piazza delle Lingue 2025.
I dialetti nella quotidianità e nella letteratura. Il via mercoledì 12 novembre nella Villa medicea di Castello, sede dell’Accademia, in via di Castello 46, alle 17.45. Dopo i saluti delle autorità e del Presidente dell’Accademia Paolo D’Achille, seguiranno gli interventi degli accademici Nicola De Blasi, Annalisa Nesi e Giovanni Ruffino; coordina la Vicepresidente Rita Librandi.
A seguire lo spettacolo tratto da Le ragazze di San Frediano, di Vasco Pratolini, con Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino. Regia di Matteo Marsan. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
I dialetti a teatro, giovedì 13 novembre, Sala della Musica del Museo Fondazione Zeffirelli, piazza San Firenze 5, ore 18. Interventi di Paolo D’Achille e Stefania Stefanelli (Scuola Normale Superiore di Pisa).
A seguire lo spettacolo-racconto Milite ignoto Quindicidiciotto, scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta. L’incontro e lo spettacolo sono preceduti da una visita guidata, alle ore 16.30, al Museo Zeffirelli. La partecipazione a entrambi gli eventi è gratuita con prenotazione obbligatoria sul sito coopfi.info/eventi.
I dialetti nella musica contemporanea. La conclusione venerdì 14 novembre ancora nella Villa medicea di Castello, via di Castello 46, dalle 17.45. Lorenzo Coveri (Accademico della Crusca) e Federica Gentile (Giornalista)discutono con i cantanti Dadà e Marco Cambri che eseguiranno alcuni loro brani. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
La Piazza delle Lingue rappresenta per l’Accademia della Crusca il più significativo momento di apertura, di incontro e di comunicazione diretta con il pubblico. Questo anche il senso del sostegno di Unicoop Firenze, del Ministero della Cultura e dell’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca alla manifestazione.
«Per Firenze e per la Toscana la presenza dell’Accademia della Crusca è un elemento di straordinario prestigio — ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. — Eventi come La Piazza delle Lingue, dedicati al dialetto e ai suoi approfondimenti, rappresentano un’importante occasione di apertura alla società civile e di riflessione sulla nostra identità linguistica. In un momento in cui la lingua italiana si arricchisce continuamente di termini stranieri, iniziative come questa aiutano a preservare e valorizzare le nostre radici, mostrando come i dialetti contribuiscano a rendere più viva e profonda la nostra cultura.
Vedo in questo ciclo di incontri anche un segno di riconoscimento per il nostro territorio e per il suo patrimonio linguistico e culturale.»«Quest’anno abbiamo deciso di dedicare La Piazza delle Lingue ai dialetti: può sembrare una scelta un po’ insolita, perché si pensa che l’Accademia della Crusca si occupi soltanto della lingua italiana – ha spiegato Rita Librandi, vicepresidente dell’Accademia. – In realtà la situazione linguistica italiana è da sempre caratterizzata dal plurilinguismo, dalla convivenza pacifica tra italiano e dialetti.
E che questa convivenza sia pacifica lo dimostra il fatto che, nonostante negli anni Sessanta molti linguisti ne avessero previsto la scomparsa, i dialetti non sono affatto morti. Restano vivi nel cuore delle persone, anche di chi parla quotidianamente l’italiano o una sua varietà regionale. Il dialetto è l’espressione dell’attaccamento alla “piccola patria”, che però non allontana dalla “grande patria”. Negli ultimi decenni i dialetti hanno conosciuto una grande vitalità nelle arti – dalla musica al teatro, alla letteratura – e oggi compaiono persino nella pubblicità.
Con questa edizione della Piazza vogliamo capire come gli italiani percepiscano i dialetti: se li considerino qualcosa da cui prendere le distanze o, al contrario, un patrimonio affettivo che li lega ai genitori e ai nonni.La manifestazione, come sempre, si articolerà in momenti di riflessione – con interventi di accademici e studiosi esperti di dialettologia – e in momenti di spettacolo, che porteranno i dialetti sulla scena.»