Coronavirus in Toscana: oggi 6 marzo 18 nuovi casi, 79 in totale

Redazione Nove da Firenze

Dall'ultimo monitoraggio di ieri, sono in tutto 18 (+29,5% rispetto a ieri) i nuovi tamponi risultati positivi al test per il Coronavirus eseguiti nei tre laboratori di virologia e microbiologia delle tre aziende ospedaliero universitarie della Toscana: 3 nel laboratorio di Careggi (tutti da Firenze come provincia di segnalazione), 11 nel laboratorio di Pisa (3 da Pisa, 2 da Livorno, 2 da Lucca, 4 da Massa Carrara), 4 nel laboratorio di Siena (2 da Arezzo, 2 da Siena).

I dati sono stati trasmessi ora dagli uffici dell'assessorato al Ministero della salute.

Ad oggi sono complessivamente 79 i tamponi risultati positivi al test del Coronavirus Covid-19. Questa la suddivisione per provincia di segnalazione: 23 Firenze, 1 Pistoia, 1 Prato (totale Asl centro: 25), 8 Lucca, 10 Massa Carrara, 8 Pisa, 5 Livorno (totale Asl nord ovest: 31), 2 Grosseto, 14 Siena, 7 Arezzo (totale sud est: 23).

Sono 3 i casi clinicamente guariti e 76 quelli attualmente positivi.

Dal 1° febbraio ad oggi, sono in tutto 1.097 i tamponi eseguiti nei tre laboratori.

Dal monitoraggio giornaliero sono 1.269 le persone in isolamento domiciliare, di cui 563 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Sono 365 persone nella Asl centro (Firenze - Empoli - Prato - Pistoia), 21 persone nella Asl nord ovest (Lucca - Massa Carrara - Pisa - Livorno) e 107 nella sud est (Arezzo - Siena – Grosseto).

IL DETTAGLIO DELLA TOSCANA CENTRO

Sono 3 i nuovi casi positivi di oggi nei territori dell’Ausl Toscana Centro.

Nello specifico: un uomo di 72 anni di Pontassieve, in buone condizioni, ricoverato in malattie infettive all’ospedale Santa Maria Annunziata, una donna di 61 anni residente a Cremona, ma domiciliata a Firenze, in buone condizioni, ricoverata in malattie infettive a Careggi, infine un uomo di 73 anni di Firenze, in condizioni stabili, ricoverato in malattie infettive a Careggi.

L’Azienda raccomanda di seguire le indicazioni nazionali e regionali finalizzate a prevenire la diffusione del virus Covid 19, ovvero quei comportamenti da adottare a tutela della propria salute e delle persone più fragili (ad esempio bambini e anziani), tra cui lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolico, mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro, evitare di frequentare se possibile luoghi affollati e restare a casa nel caso in cui si abbia anche solo qualche linea di febbre.

IL DETTAGLIO DELLA TOSCANA NORD OVEST

Altri 11 casi positivi di Coronavirus “Covid-19” nell’area vasta dell’Azienda USL Toscana nord ovest (che comprende anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) tra il pomeriggio di ieri (5 marzo) e la giornata di oggi (6 marzo).

Caso 1. Bambina di 50 giorni di Mulazzo (Lunigiana), positiva al test. La madre è di Mulazzo ed il padre è di Piacenza. Nella serata di giovedì 5 marzo è stata inviata all’ospedale Meyer di Firenze (ha sintomi respiratori).

Casi 2 e 3. Sono due uomini di Fivizzano, uno di 72 anni e l’altro di 64. Entrambi sono ricoverati all’ospedale di Fivizzano in buone condizioni. Sono in corso inchieste epidemiologiche per i contatti.

Casi 4 e 5. Si tratta di due cittadini lucchesi, marito e moglie (lui ha 66 anni, lei 55). Sono stati nelle settimane precedenti a Padova e Bologna. Per entrambi il tampone è positivo e sono stati ricoverati in Malattie infettive a Lucca.

Caso 6. Si tratta di un cittadino di 60 anni, di Lucca, che aveva avuto contatti con altre persone risultate positive. E' ricoverato all'ospedale di Lucca, in Malattie infettive.

Caso 7. E’ un uomo di 43 anni, un operaio di nazionalità polacca residente a Pisa. E’ in ospedale, in Malattie infettive, a Pisa.

Caso 8. E’ un giovane di 21 anni risultato positivo ad un tampone ed emerso per verifiche incrociate tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e l’Asl Toscana nord ovest. E' a casa e sta bene.

Caso 9. Si tratta di un cittadino di 59 anni, di Cascina (Pisa), che ha avuto contatti con altri casi positivi ed è in quarantena a casa in buone condizioni.

Caso 10. Si tratta di una donna di 54 anni, casalinga, di Livorno. E’ ricoverata in Malattie infettive all’ospedale di Livorno.

Caso 11. Si tratta di un cittadino livornese di 54 anni risultato positivo al test dopo un accesso in ospedale (il risultato del tampone è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri (5 marzo). E’ comunque in buone condizioni ed è quindi in quarantena nella propria abitazione.

I contatti stretti delle persone risultate positive al test sono già stati presi in carico dagli operatori di Igiene e sanità pubblica. Sono in corso di verifica eventuali altri contatti.

A seguire il quadro dei 20 casi risultati precedentemente positivi sul territorio dell’Asl:

FIVIZZANO; SANIFICAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO

A seguito dei casi registrati nelle ultime ore all’ospedale di Fivizzano l’Unità di crisi ha disposto - in accordo con il Sindaco Gianluigi Giannetti - tutte le misure necessarie a tutela dell’utenza e degli operatori. In particolare ha disposto la sanificazione del pronto soccorso, una procedura veloce al termine della quale la struttura potrà immediatamente riprendere la sua regolare attività. L’area chirurgica sarà chiamata a supportare l’area medica sospendendo momentaneamente la propria attività.

Rimangono regolarmente aperti gli altri servizi, tra i quali, il day hospital oncologico, la radiologia, il centro trasfusionale e il laboratorio. La medicina generale rimarrà aperta per garantire le cure agli attuali degenti e dalla prossima settimana riprenderà gradualmente l’ammissione dei pazienti e le altre attività.La sede distrettuale adiacente all’ospedale rimane regolarmente aperta, mentre riprendono tutte le attività distrettuali e di riabilitazione ambulatoriale.A tutti gli operatori sanitari in servizio sono state ribadite le norme di protezione previste dalle disposizioni regionali e aziendali a tutela dell’operatore e della comunità.

Resta salva l’indicazione data a tutti i cittadini di accedere alla struttura solo in caso di effettiva necessità sottoponendosi alle procedure di filtraggio predisposte a tutela della salute collettiva dagli operatori presenti al check point di ingresso.

AZIENDA CAREGGI FIRENZE

“Le attività ambulatoriali non urgenti e differibili sono sospese dal 9 marzo al 21 marzo 2020, salvo ulteriori estensioni. Per le altre attività indifferibili, gli utenti saranno contattati telefonicamente dal servizio ambulatoriale per ricevere istruzioni”. È il messaggio che l’Azienda Careggi di Firenze, in applicazione delle Raccomandazioni della Regione Toscana, relative alla diffusione del virus Covid-19, sta diffondendo attraverso i sui canali informativi per ridurre il più possibile le presenze di persone all’interno dell’area sanitaria, riservando gli accessi soltanto ai pazienti con bisogni assistenziali oncologici e non rimandabili.Questo per garantire la concentrazione delle attività degli operatori verso i pazienti più gravi e per limitare la circolazione del virus.

Sono quindi applicate misure limitative delle presenze e di selezione all’ingresso delle aree sanitarie, dove i pazienti saranno indirizzati verso un check point di padiglione da operatori dotati di tele-termometri per la misurazione della febbre a distanza. Se necessario e con ulteriori valutazioni le persone saranno invitate a differire l’accesso. I pazienti non rinviabili dovranno indossare la mascherina e lavarsi le mani con il gel idroalcolico.Le attività del Centro prelievi della Piastra sono garantite solo per i percorsi dedicati ai pazienti oncologici e urgenti e ai pazienti programmati, previa prenotazione.

La consegna dei referti agli utenti avviene prioritariamente attraverso spedizione per posta o tramite consultazione del Fascicolo Sanitario elettronico.È prevista, con uno o due giorni di anticipo sulla data dell’appuntamento, una comunicazione quotidiana con i pazienti per valutazioni e indicazioni sulle seguenti prestazioni: per il rinnovo dei piani terapeutici e per i controlli e le prescrizioni non differibili i medici possono avere un colloquio telefonico con i pazienti e valutare le eventuali circostanze in cui procedere alle prescrizioni; per le visite e le altre prestazioni strumentali, i sanitari possono valutare telefonicamente i pazienti che presentano tosse, febbre, difficoltà respiratoria e decidere se è possibile annullare l’appuntamento o vi sono condizioni che necessitano la sua conferma.

Il Meyer sospende tutti i ricoveri programmati non urgenti e l’attività in libera professione e rafforza il filtraggio all’ingresso, impedendo l’accesso a chiunque abbia la febbre, per proteggere operatori e pazienti dell’ospedale. Sono queste le misure messe in campo dal pediatrico fiorentino, in ottemperanza alle nuove disposizioni regionali, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus. L’obiettivo principale, in questo momento, è quello di non sovraccaricare le strutture sanitarie e il personale che deve essere impegnato nella cura e nell’assistenza dei pazienti gravi e complessi e delle emergenze.

Per questo il Meyer limita l’attività programmata, sia istituzionale che in libera professione. Questo servirà a mettere a disposizione posti letto, in particolare di letti tecnologici per pazienti complessi che necessitano di monitoraggio dei parametri vitali, supporto respiratorio forzato e invasivo. Da lunedì sarà quindi sospesa tutta l’attività chirurgica in elezione, esclusi gli interventi oncologici, tutta l’attività ambulatoriale programmata, eccetto quella oncologica e quella individuata come indispensabile dallo specialista di riferimento.

Massima precauzione per tutte le attività non sospese che saranno riorganizzate: gli accessi saranno diluiti e nelle sale di attesa sarà mantenuta la distanza di almeno un metro. Massimo incentivo ai sistemi di telecomunicazione come telefono e videochiamate. Anche i prelievi all’interno dell’ospedale dovranno essere limitati e programmati: anche in questo caso, l’attività dovrà essere svolta in spazi dedicati e separati seguendo le misure preventive necessarie per garantire la sicurezza.

Si rafforza inoltre il controllo degli accessi: da lunedì prossimo, dalle 7 alle 22, l’ingresso sarà presidiato da guardie e personale infermieristico dedicati alla misurazione della febbre. Le persone con un rialzo febbrile non potranno entrare.

Intanto, alla vigilia del fine settimana, il Meyer torna a ribadire l’invito alle famiglie a non recarsi al pronto soccorso se non per i casi di effettiva gravità e, prima di venire, contattare i pediatri di famiglia che saranno disponibili anche il sabato e la domenica. Durante i giorni prefestivi e festivi, al fine di fornire consigli telefonici in merito al sospetto di infezione da COVID-19 e supportare le famiglie dei soggetti in età pediatrica, il pediatra di famiglia estende la sua contattabilità telefonica nella fascia 8-20. Se i bambini presentano febbre, tosse e altri sintomi influenzali o in caso di sospetto contatto con soggetti positivi al Coronavirus, la raccomandazione è quella di non andare al pronto soccorso.

Intanto il Meyer ha aumentato la frequenza delle pulizie nelle aree di attesa, in funzione dei flussi di pazienti e visitatori ed è stato attivato un percorso specifico per effettuare procedure di sanificazione straordinaria. Anche chi frequenta l’ospedale dovrà aumentare l’attenzione all’igiene, lavandosi frequentemente le mani, utilizzando gli erogatori di gel alcolico.

Anche nei prossimi giorni sarà consentita la presenza di un solo accompagnatore, che non deve presentare febbre e o tosse. Sono infine momentaneamente sospese le visite di parenti e amici.

Giuseppe Spinelli, Presidente ATT, ha scritto questa lettera: "Cari Amici,

in questi giorni il nostro staff medico-sanitario si trova a fare i conti con questa difficile emergenza sanitaria.Abbiamo messo in atto tutte le misure protettive e i nostri operatori continueranno regolarmente le visite a domicilio, agendo nella massima sicurezza per se stessi e per gli altri.L’ATT è pronta a fare la sua parte e abbiamo rafforzato l’attenzione nel monitorare non solo i sintomi dei pazienti ma anche eventuali comportamenti a rischio per loro e per i familiari.In questo momento in cui i malati si sentono ancora più fragili e disorientati, riteniamo che il nostro compito sia quello di rassicurarli e di stargli vicino, rispondendo ai bisogni clinici ed emotivi con professionalità e competenza.La nostra è una grande squadra composta dai professionisti sanitari e amministrativi, dai volontari e dai pazienti con i familiari e siamo certi che questa delicata circostanza ci unirà ancora di più e ci renderà più forti.Ora più che mai i malati di tumore hanno bisogno di non essere lasciati soli, per questo chiediamo a tutti Voi di restarci vicino e di continuare a sostenerci con una donazione o con un acquisto solidale partecipando alla prossima campagna di Pasqua".