Cordoglio per la scomparsa del Maestro Umberto Terzi, aveva 99 anni

Redazione Nove da Firenze

"La morte di Umberto Terzi è una brutta notizia, che colpisce tutta la Città, a partire dalla famiglia e da chi ha avuto la fortuna di incontrarlo, in particolare le sue studentesse e i suoi studenti". Così il consigliere comunale Dmitrij Palagi (Spc) che prosegue: "A febbraio di questo anno era stato accolto tra gli applausi del Salone de' Dugento, pieno di cittadinanza accorsa per l'occasione del riconoscimento dato dal Presidente del Consiglio comunale, dopo l'approvazione all'unanimità della mozione con cui veniva recepita una raccolta firme nata dal territorio, con un forte protagonismo del rione di Rifredi.Nato nel 1926, aveva iniziato la sua professione di insegnante nelle Scuole Popolari, nate nel dopoguerra per contrastare l'analfabetismo.

Ha poi proseguito la sua docenza alla Scuola Elementare Giacomo Matteotti, dal 1959 al 1987.Il suo metodo di insegnamento era caratterizzato dalla costante ricerca di innovazione, seguendo gli sviluppi e i cambiamenti della società. Ha accompagnato l'introduzione dello studio dell'informatica e favorito progetti di gruppo, mantenendo legami forti con cui sono nate comunità di generazioni diverse tra loro, accomunate dall'essere state presenti alle sue lezioni.Ha sempre avuto attenzione per le frazioni e il Quartiere, rimanendo attivo fino all'ultimo, come attesta la collaborazione con l'ANPI per il convegno "Giacomo Matteotti, un eroe da ricordare nel novantesimo anniversario della Scuola Matteotti", nel 2022.Nel venire in Palazzo Vecchio per ricevere il riconoscimento della Città, il Maestro Terzi aveva voluto ringraziare le sue ragazze e i suoi ragazzi, perché «sono stati loro a spingermi a imparare a insegnare.

Loro mi hanno seguito, mentre io seguivo la loro spinta. Sembra un paradosso, ma è così. Non erano mai contenti di apprendere, né di quello che facevo: volevano sempre e sempre di più. Questo da tempi, ormai antichi, ormai remoti, già dal 1946-47, quando ho iniziato».Ci aveva tenuto anche a ringraziare le sue Direttrici didattiche, in una piena consapevolezza della dignità del lavoro, che ha una vocazione civile riconosciuta centrale dalla nostra Costituzione antifascista.Un profondo ringraziamento quindi al Maestro e a chi ha permesso a Palazzo Vecchio di festeggiarlo ancora in vita.

Ci aiuterà, come istituzioni, a prenderci cura di una memoria necessaria in tempi così difficili".