Come difendersi sul luogo di lavoro da caldo e afa

Redazione Nove da Firenze

Con le estati sempre più torride, in cui le temperature elevate per molte ore della giornata si associano spesso anche a elevata umidità, aumenta il rischio di effetti avversi dovuti al calore. A rischio sono soprattutto i lavoratori outdoor (cantieri edili, agricoltura) e indoor nelle aziende dove vengono effettuate lavorazioni a caldo.

Il rischio da calore con le alte temperature estive, è un rischio da valutare nelle imprese, ponendo attenzione agli ambienti particolarmente caldi ed ai lavoratori che operano all’aperto e conseguentemente più esposti a danni da calore.La normativa vigente (D.Lgs 81/08) impone l’obbligo di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e contempla il microclima fra gli agenti fisici per i quali è obbligatoria la valutazione del rischio da programmare e effettuare con cadenza almeno quadriennale da personale qualificato ed in possesso di specifiche conoscenze nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione.

Su queste tematiche il Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda Sanitaria è sempre particolarmente impegnato e richiama al rispetto delle norme in materia di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute.

I rischi per la salute ed eventuali patologie associati al caldo rappresentano una emergenza che può essere prevista. E’ fondamentale, pertanto, adottare misure di prevenzione e protezione, quali:

I dati dimostrano che i decessi per stress da caldo tendono a verificarsi durante i primi giorni di attività lavorativa e/o nei primi giorni di un’ondata di calore e spesso le vittime degli effetti del caldo sono i lavoratori neo-assunti, con minore esperienza lavorativa, generalmente giovani ed in ottime condizioni di salute.

Per quanto riguarda i lavori “Outdoor” si è rilevato che nei settori agricoli e delle costruzioni i lavoratori arrivano al lavoro disidratati. L'esposizione al calore combinata con la disidratazione incide notevolmente sulle prestazioni cognitive e fisiche, aumentando il rischio di infortuni oltre a quello di sviluppare malattie da calore e danni renali. Questa tipologia di lavoratori dovrebbe assumere liquidi, bevendo almeno 500-750 ml di acqua (due-tre bicchieri) prima di iniziare il lavoro e la stessa quantità di acqua per ogni ora di lavoro svolta. E’ raccomandato l’uso di indumenti protettivi: cappelli a tesa larga circolare ed occhiali per protezione dai raggi solari oltre ad effettuare pause in zone completamente ombreggiate.

In particolare per queste attività è importante tenere d'occhio le allerte meteoclimatiche presenti su varie piattaforme come quella del Ministero della Salute.

Per le attività indoor è raccomandata l’adozione di alcune misure specifiche:

https://www.regione.toscana.it/-/linee-di-indirizzo-per-la-protezione-dei-lavoratori-dagli-effetti-del-calore