Cementificio Testi: i lavoratori scrivono a Buzzi Unicem

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 5-12-2020 - I dipendenti della società Testi Cementi (cementificio di Greve in Chianti, Firenze), che dal 13 ottobre sono in presidio permanente a difesa del proprio lavoro e dell’attività dell’impianto, scrivono una lettera aperta a Buzzi Unicem (proprietaria del sito), indirizzandola al suo maggiore azionista: “Chiediamo a lei di attivarsi, nei modi che crede opportuni, per metterci in condizione di mantenere efficienti e pronti all'uso i macchinari e continuare a dare un minimo di speranza sulla possibilità di ripartenza nel futuro prossimo”. In queste settimane la straordinaria mobilitazione dei lavoratori del cementificio di Testi (75 diretti che arrivano a 100 con l’indotto) ha ricevuto un mare di solidarietà da istituzioni, associazioni, semplici cittadini, parroci oltre che l’interessamento della Regione Toscana.

“Questa lettera non è un appello al proprietario, è la dimostrazione della serietà e della responsabilità di questi lavoratori. Sono da settimane in presidio permanente per difendere quel sito produttivo e oggi chiamano alla stessa responsabilità un gruppo che, soltanto pochi giorni orsono, ha distribuito un dividendo di oltre 140 milioni di euro”, dicono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Firenze. Che continuano: “I lavoratori stanno sfidando la proprietà non sul terreno dello scontro, ma sul tema della lealtà, della verità e dei diritti.

Chiedono di lavorare alla manutenzione degli impianti, quale condizione minima per ripartire un secondo dopo che l’azienda, finita l’emergenza Covid, faccia ripartire la produzione. Ma l’azienda vuole riavviare la produzione? Ecco, lo dimostri ora. Facciano svolgere le minime lavorazioni di manutenzione, indispensabili alla salvaguardia dell’efficienza degli impianti. Siano leali verso la lealtà dei loro dipendenti”.