“Bambini online”, l’ultimo libro di Gabriella Picerno per aiutare i nostri figli a smanettare in sicurezza

I nostri figli stanno crescendo nell’era tecnologica e a noi adulti che l’abbiamo spesso subita tocca il compito di educare i bambini e i ragazzi ad un uso più consapevole dei dispositivi informatici, in modo da poterne sfruttare tutti i vantaggi e da ridurne il più possibile gli effetti negativi.

Alla tecnologia abbiamo spesso attribuito il compito di rendere migliore la nostra vita. Alcuni aspetti della quotidianità infatti sono diventati più immediati: ricercare informazioni, acquistare un prodotto senza muoversi da casa, accorciare le distanze tra persone che si trovano anche in continenti diversi, usufruire di musica, cinema in modo illimitato.

Ne parliamo con Gabriella Picerno, l’autrice di Bambini online. Educhiamoli ad una connessione responsabile, edito nella collana delle Edizioni dell’Assemblea del Consiglio regionale della Toscana, e scaricabile gratuitamente qui in formato pdf.

“A vedere i nostri figli che smanettano con sicurezza sui dispositivi, sembrerebbe che la nostra vita sia più facilitata grazie proprio a tali strumenti. Ma qualche dubbio ci assale. E forse anche più di uno, tanto da assumere comportamenti opposti: ci sono genitori favorevoli, spesso grandi fruitori informatici, che incentivano l’utilizzo delle nuove tecnologie fin dalla più tenera età e la vorrebbero applicata in modo esteso anche a scuola sostenendo con convinzione ogni forma tecnologica in classe. Altri genitori invece assumono un atteggiamento contrario o per lo meno sospettoso, un po’ perché tali strumenti se non conosciuti possono generare paure anche immotivate e quindi vengono intraprese “battaglie” contro la tecnologia, negando l’utilizzo della TV, computer, cellulari ecc.

Come ho già affermato in molti incontri, tenuti in diverse realtà toscane e in particolare nel Comune di Rufina, è più utile assumere un atteggiamento flessibile che ci permette di conoscere la tecnologia senza demonizzarla in quanto non ha di per sé una valenza positiva o negativa, ma è il suo utilizzo che può creare benefici o in casi estremi portare alla dipendenza. I ragazzi e nondimeno i bambini sono sempre più attratti dagli schermi luminosi e non è più inconsueto vedere bambini di due anni al ristorante che padroneggiano i tablet impazienti di aspettare le pietanze.

Gli strumenti multimediali infatti riempiono i momenti vuoti dei quali spesso noi adulti siamo terrorizzati e trasmettiamo questo nostro disagio ai bambini che iperstimolati non hanno più il tempo per pensare, soffermarsi sugli eventi e magari trovare la soluzione creativa ai problemi. Perché diciamolo, le idee brillanti non nascono da un eccesso di stimoli semmai possono avvenire quando la nostra mente è sgombra , libera di vagare, allora tutta la nostra capacità creativa può manifestarsi.

Tra gli effetti che provoca l’abuso della tecnologia vi è l’isolamento progressivo soprattutto negli adolescenti che potrebbero sostituire la loro vita reale a quella virtuale o attuare, dietro lo schermo, comportamenti da cyberbulli. Nella mia esperienza professionale più volte sia i genitori che gli insegnanti mi hanno chiesto di trattare l’argomento sulle tecnologie in quanto sono sempre più diffusi atteggiamenti incontrollati da parte dei minori e una scarsa capacità di fronteggiare tali comportamenti da parte degli adulti.

Ho pensato quindi di scrivere un testo che possa essere una guida per gli adulti al fine di conoscere i media e i loro effetti, ma soprattutto un’occasione di riflessione per riuscire a dialogare con i figli su un uso critico delle tecnologie. E quindi, partendo da un’impostazione divulgativa, ma corretta da un punto di vista scientifico vengono analizzate le motivazioni, le emozioni che scaturiscono dall’utilizzo dei mezzi multimediali da parte dei giovani in modo da capire meglio da cosa possono dipendere alcuni comportamenti pericolosi verso tali strumenti.

Alla fine di ogni argomento viene proposto un focus educativo ( con il sale in zucca) utile agli adulti per seguire una possibile linea educativa coerente che faciliti nei figli autonomia di giudizio e senso di responsabilità verso gli strumenti multimediali”.