Bambina colpita da tumore, operazione d'urgenza
4 LUGLIO 2025. Monasterio e Meyer insieme per donare una speranza a una piccola paziente oncologica. Ancora una volta la sanità toscana fa rete e garantisce la migliore risposta di cura a una bambina di 3 anni. La piccola, a cui gli specialisti del Meyer hanno diagnosticato un tumore, è stata operata all’Ospedale del Cuore due volte, una prima volta in emergenza, con un intervento salvavita, la seconda volta per l’asportazione del tumore. Fondazione Monasterio è il centro di eccellenza cardiologico in Toscana con due sedi ospedaliere a Massa e Pisa.
La piccola, originaria del grossetano, si è sentita male improvvisamente, un sabato pomeriggio, accusando fortissimi dolori addominali. All’Ospedale di Grosseto i medici hanno immediatamente compreso la gravità del quadro clinico, attivato la rete pediatrica regionale, e la bambina è stata trasferita d’urgenza al Meyer. I primi esami all’ospedale pediatrico fiorentino hanno accertato la presenza di un tumore al rene. La massa tumorale aveva causato una ostruzione completa della vena cava inferiore con effetti gravissimi sul fegato. La situazione era critica: il flusso epatico era compromesso e la vita della piccola era in pericolo.
In tempi rapidissimi, il Meyer ha attivato il trasferimento all’Ospedale del Cuore dove il dottor Vitali Pak, Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica, affiancato dalle dottoresse Gaia Viganò e Vera Cetera, l’ha operata. Un intervento complesso eseguito nella sala ibrida dell’Ospedale del Cuore con il supporto del Direttore della Cardiologia Pediatrica, il dottor Giuseppe Santoro. La piccola è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento in circolazione extracorporea, in ipotermia profonda, con disostruzione parziale della vena cava inferiore e delle vene epatiche ristabilendo così la funzionalità epatica. È stata quindi affidata alle cure della Terapia intensiva pediatrica di Monasterio diretta dalla dottoressa Elisa Barberi.
Contemporaneamente, al Meyer è proseguito lo studio del tumore, che ha portato all’individuazione dell’origine e della tipologia. La terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale del Cuore si è immediatamente attivata per garantire alla bambina la possibilità di iniziare la chemioterapia, proseguita poi al Meyer.Nelle scorse settimane, la piccola è tornata all’Ospedale del Cuore per l’intervento di rimozione del tumore che ha visto la stretta collaborazione tra cardiochirurghi di Monasterio (dottor Vitali Pak), chirurghi del Meyer (guidati dal dottore Enrico Ciardini) e oncologi (dottoressa Angela Tamburini).
Il team multidisciplinare ha scelto di operare la piccola a Massa per poterle garantire la migliore assistenza in caso di una compromissione dell’apparato cardiocircolatorio. La rete pediatrica della Regione Toscana e la consolidata ed efficace sinergia tra Monasterio e Meyer hanno garantito alla piccola la migliore risposta di cura.“Io e mio marito - racconta la mamma della bambina - non dimenticheremo mai l’accoglienza e l’umanità di tutti i medici dell’Ospedale del Cuore, in particolare il dottor Pak e la dottoressa Barberi, in quei giorni bui.
Anche nei momenti più critici, hanno avuto una sensibilità che va oltre la professionalità, da subito ci siamo fidati di loro e, nonostante il quadro clinico fosse molto compromesso, in fondo sapevamo che avrebbero salvato la vita alla nostra bambina. Grazie a tutto lo staff medico di Monasterio per aver permesso alla nostra piccolina di poter continuare a correre e giocare con i suoi fratelli. E grazie alla dottoressa Tamburini e a tutti i medici ed infermieri del Meyer che ci sono stati tanto vicini.
Il Meyer, come l’Ospedale del Cuore, è un posto magico e quando nostra figlia entra in Ospedale per le terapie, è come entrare in un mondo fantastico, con clown, maestre e tanti giochi per lei. Grazie davvero a tutti”.
“Storie come questa – commenta Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana – ci fanno sentire orgogliosi del nostro sistema sanitario regionale che, davanti a un’emergenza, è capace di mettere in campo tutte le sue risorse di eccellenza per salvare una vita. Ringrazio tutti i professionisti che ogni giorno dimostrano la loro professionalità e auguro il meglio a questa bambina e ai suoi genitori”.“La storia di questa bambina è un esempio straordinario delle potenzialità della Sanità pubblica toscana – dichiara Luciano Ciucci, Direttore Generale di Monasterio –.
Professionisti di eccellenza uniti intorno alla piccola paziente: veramente un plauso a questa capacità di collaborazione concreta che va ben al di là delle “casacche” di appartenenza, ed un plauso all’intera rete che ha saputo, fin dal momento della prima visita a Grosseto, assicurare una pronta attenzione e cura, consentendo alla piccolina e alla sua famiglia di guardare al futuro.”
“La decisione di operare la bambina in emergenza con un quadro clinico di insufficienza epatica avanzata è stata impegnativa perché dall'esito di questo intervento salvavita dipendeva la terapia oncologica successiva - racconta il dott Vitali Pak, Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica - Ci siamo confrontati con altri esperti del campo e ci abbiamo creduto fin dall'inizio. Grazie al lavoro di altissima professionalità di tutto il personale medico-infermieristico di Monasterio, la piccola ha potuto proseguire il percorso di riabilitazione presso l’Ospedale Meyer”.
“Quando la bambina è arrivata al Meyer – spiega Paolo Marchese Morello, Direttore generale dell’AOU Meyer IRCCS – le sue condizioni erano molto critiche, tanto da far temere per la sua vita. Di qui la decisione di mettere a disposizione della piccola paziente tutte le nostre competenze, attivando contemporaneamente anche la collaborazione con i professionisti di una realtà di eccellenza come l’Ospedale del Cuore. Adesso la piccola proseguirà da noi il suo percorso di cura, che sarà sicuramente impegnativo, ma siamo davvero felici che abbia potuto superare il momento più critico. Ancora una volta, la sanità toscana ha dimostrato di essere capace di fare rete per il bene dei bambini e degli adolescenti”.
“Decidere il piano di cura per questa piccola paziente è stato molto complesso, inizialmente per il quadro acuto di insufficienza epatica che si è instaurato rapidamente nelle ore successive al primo ricovero in rianimazione, e successivamente per dover effettuare un trattamento oncologico sistemico e locale personalizzato in base alla funzionalità d’organo comunque compromessa. Quello che ci ha sempre guidato nelle singole scelte è stata la volontà di avere una continua condivisione del caso da parte del team, consapevoli che solo unendo le singole professionalità, appartenenti a setting diversi, in un lavoro di gruppo potevamo vincere la battaglia, credendoci fin dall’inizio. Il percorso di cura non è ancora terminato, ma sicuramente le criticità da affrontare sono nettamente minori e la prognosi completamente cambiata rispetto all’ esordio” spiega la dottoressa Angela Tamburini, referente clinico per i tumori solidi dell’AOU Meyer IRCCS.