L'Associazione ciclisti accusa Renzi e Mattei ''responsabili del pericolo''

Redazione Nove da Firenze

"Non è facile muoversi in bici a Firenze - denuncia in una nota 'FirenzeInBici', una delle associazioni cittadine degli utenti a due ruote - Quasi 50% dei fiorentini usa abitualmente la bicicletta, secondo una recente indagine pubblicata dalla Regione Toscana. Ma sarebbero certamente di più, se i ciclisti non si scontrassero con una realtà fatta di traffico congestionato, spazi per la sosta insufficienti e ciclabili interrotte, maltenute o semplicemente scollegate tra loro. A questo quadro si aggiunge la continua chiusura di piste a causa di lavori stradali, senza indicazioni di percorsi alternativi".

"Un lungo tratto della pista di viale Giovine Italia, segmento fondamentale della rete ciclabile cittadina, è rimasta chiusa per settimane a causa dell'installazione del giardino verticale"- denuncia Massimo Boscherini, presidente dell'associazione FIAB FirenzeInBici - "Pochi giorni dopo la riapertura, ecco un'altra chiusura, questa volta dell'intera pista, per lavori urgenti di Toscana Energia". "Ancora una volta nella programmazione degli interventi sul traffico i ciclisti sono stati dimenticati.

Come già nel lungarno Ferrucci pochi giorni fa, nessun percorso alternativo è stato individuato per chi si muove in bici. - incalza Boscherini - Come associazione riterremo la Giunta comunale, ed in primis il Sindaco e l'assessore Mattei, responsabili per qualsiasi incidente possa avvenire nei prossimi giorni a causa di quest'ennesima situazione di pericolo creata ai danni di chi quotidianamente usa la bicicletta come mezzo di trasporto". "Il quadro è aggravato dal fatto che, in una città che si appresta ad accogliere i Mondiali di Ciclismo del 2013, si decide destinare 12 milioni di euro solo alla manutenzione delle strade ordinarie.

Non un euro verrà speso per migliorare le infrastrutture ciclabili" - conclude Boscherini - "Ci domandiamo a questo punto con che coraggio Renzi, che non ha mantenuto le promesse fatte nel patto per la bici da lui firmato nel 2009, possa candidarsi alla guida dell'Italia."