Castello dimenticato dalle istituzioni? Lo sfogo di un residente

Redazione Nove da Firenze

"Sono un pensionato che vive in zona Castello - ci scrive Giorgio - un tempo piccolo borgo di tranquillità situato tra Rifredi e il confine con Sesto Fiorentino; serenità che adesso sembra garantita solamente dallo sguardo severo delle due bellissime ville Medicee, la cui storia forse non è più sufficiente a proteggerci. E' storia di questi ultimi mesi il ripetersi incessante di furti nelle case dei residenti tra via del Pontormo, via Reginaldo giuliani, via della Querciola, via di Castello, i giornali non ne parlano forse perchè non fa troppa notizia almeno fino a quando non si verificherà l'irrimediabile, o forse perchè la vergogna di esser derubati genera ancora pudore e omertà tra gli abitanti di una comunità.

Io credo invece che sia necessario raccontare, denunciare e manifestarsi proprio come comunità in frangenti come questi. Tutti corrono ai ripari, comprano allarmi, sofisticati impianti di videosorveglianza, e chi come me vive da solo e non può permettersi tutte queste meraviglie del controllo tecnologico, investe in qualche lucchetto in più e perde progressivamente il sonno, che alla mia età è cosa preziosa e giusta. Vi sembra normale che una signora sola, riceva la visita di un gruppo di ladri per ben due volte, e che per ben due volte venga legata e minacciata con un punteruolo? Vi sembra normale? E' successo a Castello. Vi sembra normale che un'area parcheggio privata diventi uno spazio pericolosissimo di accesso ai giardini delle case del quartiere, perchè scarsamente custodito? E' successo a Castello. Vi sembra normale che nell'ultima settimana, sempre a Castello, i tentativi di furto siano saliti a quattro? A me sembra solo il segno di un degrado progressivo, dove ai dolori di una crisi che colpisce tutti si aggiungono quelli di una sicurezza precaria che costringe le persone più anziane a vivere nella tensione e nella paura anche dentro le proprie case. Anche a Castello spuntano zone grigie, aree non bonificate, Case occupate abusivamente ormai da anni con un via vai incontrollato di traffici non del tutto identificati; date un occhio a via reginaldo giuliani, vicino alla casa del popolo, i cui locali sono stati recentemente teatro di un ennesimo furto, e ne possiamo riparlare. Ho sempre pensato all'integrazione come a qualcosa di positivo, importante, il sale di una comunità.

Ma questa non è integrazione, questo è un delirio che crea disagio per tutti, anche per chi, clandestino in una terra ostile, cerca solamente una seconda opportunità ed è ormai ovvio quanto costi al comune sia l'integrazione che l'espulsione, meglio quindi l'indifferenza, le grandi opere, il culto della personalità; al resto ci penserà la provvidenza. Nel frattempo, un piccolo pensionato vi sta scrivendo una serie di banalità, ovvero, che ci meritiamo una vita più tranquilla" Il pensionato Giorgio.