Strage di Viareggio e tangenti, per Evangelisti ''serve nuova legalità''

Redazione Nove da Firenze

“La Toscana appare sempre più invischiata in quel sistema gelatinoso di commistione tra affari e politica, dove l’interesse pubblico sembra ancora una volta sopperire in favore dell’interesse di pochi privati. Le cronache di questi giorni sono l’ennesima triste testimonianza di questa deriva che distrugge la Giustizia e mina ogni organismo del Paese e dello Stato. Penso al tenente colonello arrestato ieri a Cecina per truffa e concussione. Penso alla notizia di questa mattina dei sedici arresti per appalti truccati di Trenitalia.

Penso soprattutto, nel giorno dell’incidente probatorio, alle vittime e ai familiari della Strage di Viareggio”. Lo dichiara, in una nota, l’on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, commentando i recenti fatti di cronaca. “A distanza di due anni – commenta Evangelisti - il nostro Paese è ancora in attesa di conoscere le responsabilità di quella tragedia e se tutte le aziende dello Stato abbiano colpe: manager, dipendenti di Ferrovie dello Stato, di Rfi, di Trenitalia, di Fs Logistica, di Cima Riparazioni, della tedesca GATX Rail Germania e dell'austriaca GATX Rail.

Per tutti gli indagati la Procura formula le seguenti ipotesi di reato: incendio e disastro ferroviario colposo, omicidio e lesioni colpose plurime”. “Naturalmente spetta all’autorità giudiziaria stabilire le responsabilità penali”, spiega Evangelisti. “Ma al di là delle colpe dei singoli, resta una cultura dell’illegalità, dello spregio delle regole e delle responsabilità che rappresentano senz’altro il più pesante lascito e il male più difficile da estirpare dopo vent’anni di berlusconismo”. “E allora, nel ribadire il nostro sostegno e la nostra vicinanza ai parenti delle vittime del 29 giugno – aggiunge Evangelisti – è doveroso che, a fianco delle indagini, proprio da fatti drammatici come quello di Viareggio emerga un monito e un rinnovato impegno per ristabilire nel nostro Paese una nuova cultura dell’etica e della legalità, nella politica, nell’imprenditoria, della stessa società civile.

Una nuova etica non fatta di vuoti proclami, ma di regole certe e non eludibili, un patto etico, come ha più volte sottolineato il nostro Presidente Antonio Di Pietro, che sia la cifra distintiva del nuovo centrosinistra e che non consenta, per esempio, la candidatura di condannati, che sospenda gli amministratori sotto processo, che garantisca la trasparenza di appalti e imprenditori”.“Soltanto così – conclude il Segretario Idv – potremo di nuovo e impedire questi lutti e queste storpiature.

Altrimenti, forse, tra qualche tempo cambieranno gli attori, ma certo non le parti in commedia...”