Indotto Lucchini, via libera alla moratoria sui debiti

Redazione Nove da Firenze

Le imprese dell'indotto della ex Lucchini di Piombino avranno più tempo (ed un po' di respiro in più) per pagare i debiti che hanno contratto con le banche. "La moratoria, chiesta agli istituti bancari dalla Regione, è stata accolta e dai primi di settembre sarà operativa" annuncia l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. "Negli stessi giorni – aggiunge -, giusto i tempi tecnici per stilare e sottoscrivere il regolamento attuativo, saranno a disposizione anche i 5 milioni che sempre la Regione, attraverso Fidi Toscana, ha messo a disposizione per garantire nuovi prestiti erogati dalla banche e liquidità di cassa alle imprese del settore siderurgico della Toscana".

In attesa che le commesse (e gli affari) ricomincino a correre. La delibera è stata approvata nella riunione di giunta di ieri. Le due buone notizie sono state comunicate dall'assessore nel corso della riunione di oggi a Livorno con le banche, le Pmi Unite – ovvero l'associazione livornese che raggruppa le piccole imprese aderenti a Confapi e Cna - e Confindustria, le quali hanno apprezzato. All'incontro hanno partecipato anche l'assessore Luca Pallini del comune di Piombino, l'assessore Ringo Alselmi della Provincia di Livorno e il direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi.

I due nuovi strumenti finanziari – moratoria sui debiti e garanzia sui prestiti, "con accessi e procedure ancora più veloci e immediate che in passato" specifica l'assessore Simoncini - saranno presentati nel dettaglio alle aziende nel corso di un assemblea pubblica già convocata a Piombino per il 7 settembre alle 10. Le imprese dell'indotto che lavorano per la Lucchini di Piombino contano 800 dipendenti – che si aggiungono ai 2100 delle acciaierie – e i debiti, già scaduti e contratti con le banche, superano oggi i 20 milioni.

Se le commesse alle Lucchini ricominciarono a crescere – lo stabilimento è specializzato nella produzione di acciaio sofisticato, con commesse promettenti da parte delle ferrovie di Stati Uniti, Canada, Medio-Oriente ed Est - anche le imprese dell'indotto torneranno ad incassare. di Walter Fortini