Nasce Tiemme, per il trasporto pubblico ad Arezzo, Grosseto, Siena e Piombino

"Manifestiamo il nostro apprezzamento per la giusta direzione intrapresa dalle società di trasporto pubblico Atm Spa (Piombino), Lfi Spa (Arezzo), Rama Spa (Grosseto) e Train Spa (Siena) che dal prossimo 1 agosto convergeranno nel nuovo soggetto ‘Tiemme’. Un'aggregazione che può essere una grande opportunità di servizio e dimostra quanto sia stato buono il lavoro degli enti locali coinvolti, e condivisibile il loro obiettivo. Quello attuale è un momento difficile, con politiche nazionali che riducono i fondi, tagli pesanti come i 200 milioni di euro che dal 2011 verranno a mancare al tpl toscano, il blocco delle gare.

Efficientamento ed economie di scala sono senza dubbio strumenti utili per affrontare questa situazione. La Toscana è l'unica regione ad avere messo a gara il servizio di trasporto pubblico locale, e nell'odierno quadro continueremo la battaglia con il Governo per le risorse per il tpl ed avere aziende in buono stato ed aggregazioni come quella siglata in questi giorni per ‘Tiemme’ non potrà che portare buoni risultati". Questo il commento dell'assessore regionale al trasporto ed infrastrutture, Luca Ceccobao, in merito alla nascita di ‘Tiemme’, il nuovo soggetto per il trasporto pubblico locale nelle aree di Arezzo, Grosseto, Siena e Piombino.

Tiemme Toscana Mobilità Spa sarà chiamato a gestire i servizi di trasporto pubblico locale nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena e nel comprensorio di Piombino attraverso l’aggregazione delle società Atm Spa (Piombino), Lfi Spa (Arezzo), Rama Spa (Grosseto) e Train Spa (Siena). Ad oggi, senza calcolare gli effetti derivanti dalla manovra finanziaria, ‘Tiemme’ prevede una produzione di 34 milioni di vetture-km/anno, quasi 40 milioni di passeggeri annui, un parco mezzi di 750 bus, oltre 1.150 addetti complessivi e un fatturato di circa 90 milioni di euro.

Numeri, questi, che permettono alla nuova azienda di collocarsi tra le prime dieci realtà italiane del trasporto pubblico. di Francesca Calonaci