Intervista a Giurlani (Uncem): per Comuni e Province arriva l’autonomia fiscale

Redazione Nove da Firenze

Il Governo si impegna ad approvare entro il 31 luglio in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo attuativo della legge n.42/09 in materia di entrate dei comuni ed entro settembre lo schema di decreto legislativo attuativo della legge n.42/09 in materia di entrate delle province, previo accordo in Conferenza Unificata. Si consolida l’asse governo-Comuni che incassano l’autonomia impositiva. Cosa significa? Lo abbiamo chiesto ad Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (che rappresenta 160 comuni montani). "Potrei rispondere con una dichiarazione del Ministro Tremonti: 'Bisogna dare atto a Comuni e Province di essere lungimiranti, ma sono convinto che una volta votata la manovra ci ritroveremo attorno a un tavolo anche con le Regioni'”. In pratica cosa vuole dire? "L’intesa prevede che entro il 31 luglio venga portato in Parlamento il decreto attuativo sul trasferimento delle imposte relative a comuni e province.

In pratica il primo atto concreto del federalismo fiscale. Il ministro leghista della Semplificazione Roberto Calderoli ha voluto sottolineare, nella conferenza stampa finale, che i conti dei tagli agli enti locali 'sono stati fatti senza calcolare gli introiti da cedolare secca e da regolarizzazione degli immobili fantasma, destinati a cambiare gli incassi dei Comuni'". Cosa significa? "Che in futuro c’è ampio margine di manovra. In questo ambito rientra l’impegno a realizzare entro ottobre un monitoraggio per calcolare e smaltire i residui passivi e rimodulare così il patto di stabilità interno". Lei si era oposto all’idea che il catasto restasse nella gestione dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa è accaduto con lintesa? "L’intesa prevede che la funzione amministrativa catastale sia attribuita (com’era la nostra richiesta) ai comuni e siano riservati all’Agenzia del territorio soltanto i compiti di coordinamento e vigilanza". E sull’autonomia degli enti locali cosa dice? "Le parti hanno concordato sulla necessità di riconoscere a Comuni e Province massima autonomia nella gestione delle risorse umane, per i comuni e le province che hanno una spesa di personale virtuosa, fermi restando gli effetti economici dell’applicazione del DL n.78/10".