Visite mediche gratis per sconfiggere l’eiaculazione precoce

Redazione Nove da Firenze

Al via la seconda edizione degli "epdays": 32 medici specialisti di 20 centri della regione dal 24 al 26 maggio visiteranno gratuitamente, su appuntamento, chi soffre o pensa di soffrire di eiaculazione precoce (EP). L’iniziativa che fa seguito a quella del novembre scorso, vede riconfermato l’impegno della Società Italiana di Andrologia (SIA), la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) e la Società Italiana di Urologia (SIU).

Da oggi, sarà possibile telefonare al numero verde dedicato (800.93.33.18) o andare su www.eiaculazioneprecocestop.it per trovare il Centro più vicino a cui telefonare per prenotare la visita gratuita. Lui e l’EP… L’identikit dei toscani da aiutare in tre giorni La prima edizione degli epdays ha consentito di delineare, “sul campo”, qual è il possibile identikit del toscano che, con l’EP, ci convive quotidianamente:

“Durante la tre giorni di novembre abbiamo visitato solo una parte degli uomini della regione che soffrono del problema.

Si potrebbe dire – afferma Nicola Mondaini, Dirigente 1° livello dell’Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze – che ci siamo occupati delle sole avanguardie dell’esercito toscano di eiaculatori precoci. Ed è questo esercito, o almeno parte di esso, che vogliamo intercettare ed aiutare con i nuovi epdays”. Lui, Lei e lo specialista… tre giorni per rompere il ghiaccio I toscani con l’EP sono una “minoranza silenziosa”. I risultati della prima tre giorni lo chiariscono in modo netto:

Sono percentuali che confermano come questa condizione sia vissuta, ancora, in silenzio da chi ne soffre.

Studi clinici e ricerche sociali riportano che il motivo del silenzio sta nell’imbarazzo generato da questo problema. Imbarazzo che porta a non parlarne con il medico e non sempre con la partner (il 73% lo ha fatto). "Prima di rivolgersi a noi, la stragrande maggioranza dei maschi con EP aspetta perché crede che il problema possa risolversi da sé – continua Mondaini –Tutto ciò crea un carico di frustrazione che è facile immaginare e che è direttamente proporzionale agli anni durante i quali il problema persiste".

In realtà, la condizione di EP non può risolversi spontaneamente e diventa invece un crescente problema per la partner o per entrambi (63%). Fino a mettere a rischio lo stesso rapporto di coppia (nel 36% dei casi)."La nuova edizione degli epdays' sarà l’occasione per iniziare 'a rompere il ghiaccio' con quanti fino a oggi non avevano mai trovato il coraggio di parlare con un medico – afferma il Dott. Mondaini – e condurli verso una possibile soluzione. Ma non solo. Le tre Società scientifiche hanno ritenuto necessario replicare la Tre Giorni, per stimolare a tornare per una visita di controllo quanti avevano già partecipato alla prima edizione, consolidando così la loro relazione di cura con lo specialista".

Ma rompere il ghiaccio con il medico è importante soprattutto per salvare il rapporto con la partner. Pur vivendo con frustrazione e ansia la condizione del compagno, il 71% delle donne della regione affronta il problema con gentilezza e molto tatto. Solo un 11% lo ha fatto con preoccupazione e solo raramente con ansia, aggressività e compatimento. Un segno che la donna vuole affrontare il problema senza colpevolizzare il compagno, prospettandosi la possibilità di una soluzione al problema.

"La partner diventa intollerante o aggressiva solo quando il problema persiste da parecchio tempo e il maschio non da segni di volerlo risolvere, - chiarisce Mondaini –. L’atteggiamento della compagna e l’interesse a salvaguardare il rapporto costituisce uno stimolo, un incoraggiamento per il maschio ad affrontare il problema. Tant'è vero che nella pratica clinica quotidiana vediamo che chi è single risolve il problema con maggiore difficoltà di chi ha famiglia. In questo senso, i maschi con EP devono considerare la propria partner come un alleato.

E a maggior ragione vale la pena che accolgano il suo stimolo e vadano a far visita allo specialista durante i prossimi epdays". Primaria e secondaria, non psicologica… Tre giorni per conoscere l’EP L’Eiaculazione Precoce non è uguale per tutti. Si distinguono, infatti, la forma primaria e quella secondaria. La prima è molto più diffusa della seconda come confermano le diagnosi effettuate durante i primi epdays:

Ma qual’ è la differenza? La primaria si suppone sia determinata geneticamente e coinvolga fattori neurobiologici specifici dell’individuo.

Si manifesta sin dai primi rapporti sessuali e con tutte o quasi le partner. La secondaria si manifesta dopo un periodo di normale attività sessuale e dipende da cause organiche (ad esempio prostatiti o disturbi alla tiroide) o cause psicologico/situazionali (ansia/stress). Che sia primaria o secondaria, siamo in presenza di una condizione che richiede sempre l’intervento di un medico specialista. Ecco perché l’EP va considerata come “condizione medica” e non invece come esclusivo problema psicologico.

In realtà il pregiudizio è ancora radicato, come confermano alcuni dati a livello nazionale: il 92% degli uomini con EP ritiene, erroneamente, che sia un problema in cui i fattori psicologici giocano un ruolo fondamentale (il 54% in particolare lo ritiene esclusivamente un problema psicologico). Mentre solo l’8% limita l’origine dell’EP a cause di natura strettamente fisica.3 Ma la componente psicologica in realtà è presente solo in misura ridotta: ansia e stress sono presenti solo nel 7% dei toscani così come è emerso dalla tre giorni di novembre. "Va da sé perché abbiamo ritenuto importante replicare una tre giorni di visite gratuite – conclude Mondaini –.

E’ infatti un’opportunità unica per aiutare gli uomini a capire esattamente la natura del loro problema, a vincere il loro problema e salvare la loro relazione di coppia”. Il fai da te non funziona… tre giorni per una corretta diagnosi e terapia Ma che cosa fanno i toscani per il loro problema? Si affidano soprattutto a rimedi “fai da te”. Il 33% usa il preservativo. Il 15,7% fa uso della tecnica dello “start and stop” (una tecnica di stimolazione peniena da fare in coppia).

Il 14,7% ricorre alla masturbazione prima del rapporto. Il 13,7% usa creme o spray anestetici. “Si tratta di metodi che hanno tutti in comune l'obiettivo di aumentare il tempo prima dell'eiaculazione. Ma ciò che fanno, non è in genere efficace, al contrario” – aggiunge Mondaini -. In realtà ciò che la maggior parte degli uomini cerca in un rimedio è proprio la sua efficacia (è così per il 67%1). “Ed un rimedio efficace lo può dare solo lo specialista dopo una accurata e corretta diagnosi.

Quindi no al fai da te, sì invece agli “epdays” per affrontare nel modo più corretto l’EP” conclude Mondaini . I 20 Centri Specialistici della Toscana dove è possibile prenotare telefonicamente la visita gratuita: