Parte dalla Toscana la richiesta di una legge nazionale per le lavanderie

Redazione Nove da Firenze

Gli imprenditori delle lavanderie sono stanchi di lavorare in una giungla con centinaia di regolamenti diversi a distanza di pochi chilometri. Parte dalla Toscana la richiesta di una legge nazionale, di regole di manutenzione e di etichette chiare e veritiere. “Per le attività di tintolavanderia non solo ogni nazione ha le sue regole – spiega il presidente del settore tintolavanderie di Cna Toscana, Giovanni Molinari - ma anche ogni regione ha le sue regole e ogni provincia e ogni comune: centinaia di regolamenti diversi a distanza di pochi chilometri! C’è la necessità di una normativa almeno nazionale che definisca anche le regole della manutenzione (metodologia, tempistica, temperature, ecc.).

Essenziale inoltre un rapporto di partnership con i produttori di tessuti e di abbigliamento, perchè i capi d’abbigliamento siano forniti di etichette chiare e veritiere: le norme in questo caso ci sono, ma non vengono rispettate”. “Stiamo lavorando – aggiunge Molinari, che è anche vice presidente nazionale del settore - per costituire un organismo europeo per la manutenzione tessile che dialoghi con la Ue e gli Stati, sia per tutelare le imprese, sia per proporre e realizzare in partnership con le istituzioni nazionali ed europee percorsi ed azioni finalizzati allo sviluppo ed alla qualificazione del settore”. Per questi motivi e per individuare le strategie migliori per la qualificazione e lo sviluppo delle attività di tintolavanderia, la Cna organizza un convegno su "La Manutenzione del Tessile tra presente e futuro" domenica 18 aprile, con orario 9:30-17, a Firenze (Grand Hotel Mediterraneo, Lungarno del Tempio 44), al quale parteciperanno, oltre ai dirigenti regionali e nazionali della Cna, esperti europei e americani. Il settore lavanderie è da anni in un preoccupante trend negativo accelerato dalla crisi e dalla conseguente contrazione dei consumi: nel 2001 in Italia le aziende erano 22.600, oggi sono appena 14.000.

Nella Provincia di Firenze le lavanderie artigiane sono ormai solo 300 e 500 in totale in Toscana. Le imprese che ancora operano sul mercato sono fortemente preoccupate, poiché sono impegnate da anni in processi di qualificazione aziendale che interessano non solo titolari e dipendenti, ma anche le attrezzature, il cui rinnovo periodico è necessario per il naturale processo di obsolescenza e per le esigenze di risparmio energetico e tutela ambientale. Anche in questo settore inoltre l’innovazione e il cambiamento della quantità e della qualità della domanda, spingono le imprese ad adeguarsi e qualificarsi, pena il rischio di uscire dal mercato.

È importante attivare un processo di sviluppo che consenta anche a queste imprese di divenire moderne, competitive e redditizie, individuando i percorsi idonei per una possibile ristrutturazione dell’offerta e per una riqualificazione tecnico-manageriale del sistema di competenze del settore, a cominciare dalla qualificazione professionale dei titolari.