Il 21 gennaio scioperano gli addetti alla pulizia e alla vigilanza nelle scuole

Redazione Nove da Firenze

Sullo sciopero delle ditte di pulizia nelle strutture scolastiche l’assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Di Fede ha risposto ad una domanda d’attualità di Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Prc-Pdci-Sc). “Il prossimo 21 gennaio scioperano gli addetti alla pulizia e alla vigilanza nelle scuole, sono circa mille in Toscana e la maggior parte di loro si trovano a Firenze. E’ quasi esclusivamente manodopera femminile con contratti part-time.

Il motivo dell’agitazione – ha spiegato l’assessore Di Fede – è il taglio del 25% dei contratti in corso nell’ambito del progetto dell’efficienza deciso dal Ministero. La vertenza – ha spiegato l’assessore Di Fede – ha carattere regionale e l’ultimo incontro tra i sindacati e Morelli Service, società per azioni di Trento, che è l’azienda capofila delle ditte interessate è terminata con un verbale di mancato accordo. Per ora la trattativa si è incentrata sulla riduzione del 25% dell’orario di lavoro con il rischio che ci si confronti invece su esuberi occupazionali.

L’obiettivo sindacale è il ritiro della decisione assunta in modo da fare giungere gli appalti alla scadenza con i contratti in essere. Fra l’altro, sostengono le organizzazioni sindacali, le funzioni svolte non sono previste nel mansionario dei dipendenti pubblici e dunque quel lavoro non può essere ripartito tra soggetti interni all’Amministrazione come invece l’iniziava del Ministero lascia intravedere. Gli appalti in questione scadono il 30 giugno 2010 e per ora le aziende interessate si sono impegnate a non parlare di esuberi.

E’ implicita la solidarietà a tutte le lavoratrici impegnate in questa difficile vertenza. Le organizzazioni sindacali sottolineano che 3 anni fa il personale interessato aveva già subito una variazione degli orari di lavoro ed anche la Regione Toscana ha preso posizione sulla vertenza”. Calò ha ricordato come: “L’altro giorno c’è stato un incontro tra le organizzazioni sindacali e l’Assessore Regionale Simoncini e la stessa Regione sostengono, con le forme istituzionali possibili, le ragioni e i motivi di un conflitto sindacale.

La modalità del Governo colpisce i settori più deboli di una produzione e la Provincia, anche se non ha competenze dirette, avrebbe potuto esprimersi a riguardo. Tra le competenze della Provincia non c’è solamente quella di istituire tavoli aziendali di crisi ma anche quella di manifestare il proprio disappunto quando c’è la negazione dei diritti. E se è vero che questi tagli portano ad una diminuzione dei servizi di pulizia e di vigilanza e che questi tagli, se perseguiti, potrebbero portare a degli effetti preoccupanti sulla situazione occupazionale, è chiaro che ci deve essere una presa di posizione corale da parte delle istituzioni.

Ci deve essere anche una sollevazione della società civile e della società politica. Mi piacerebbe capire quello che si può fare se il Governo nazionale non rimuove queste modalità e se non è possibile fare qualcosa per drenare questo provvedimento iniquo. E mi piacerebbe capire cosa possono fare le autorità scolastiche, che subiscono questa situazione. Questa non è la prima prepotenza che la scuola subisce: da una parte c’è la Gelmini, dall’altra altri pezzi del Governo che stanno lavorando ai fianchi questa scuola”.