Analisi tecnica: A Ferrara il VAR vede giusto, ma la mentalità è decisiva

Il carattere caratterizza la Fiorentina di Pioli. I viola sembrano non stancarsi mai e lottano fino in fondo su ogni pallone. Questo aiuta a restare attivi, ma non ad interpretare con lucidità i momenti della gara. Infatti, la squadra gigliata è troppo istintiva lasciando spazio all’irruenza e alla poca lucidità sotto porta.

Certe volte non si osserva dove possano trovarsi i compagni oppure, invece della palla, dove siano gli avversari. Durante altre occasioni non vengono considerati ulteriori movimenti, se non quelli meccanici dati dal sistema di gioco. Un sistema rodato, ma che ha delle lacune dalle quali dover prendere le distanze in certe situazioni. Biraghi e Fernandes sul gol subito sono due esempi lampanti di queste osservazioni. Uno passivo, l’altro? Bergomi dice che dentro l’area di rigore esista solo marcare a uomo, Edimilson guarda esclusivamente il pallone.

Comunque la lode della Fiorentina è quella di avere degli equilibri, soprattutto psicologici. Forse perché il loro caratteri li fa rincorrere e non correre. Perciò hanno una migliore interpretazione e una maggiore abitudine alle fasi critiche rispetto ai loro avversari.

Sicuramente l’undici viola ha avuto caparbietà e cinismo tali da riuscire a prendere quel che doveva quando doveva. Spezzando la mentalità giusta, concentrata, ma sottile della Spal.

Detto ciò Semplici e i suoi non demeritavano, anzi, potevano ottenere qualcosa in più. Senza Lazzari hanno trovato una buona stabilità che sfruttava il classico deficit della Fiorentina. Infatti Benassi era troppo avanzato. Attaccavano laterali, stringendo tre giocatori offensivi sul primo palo e favorendo gli inserimenti delle mezze ali.

Pioli non ha ancora risolto tutto il problema del centrocampo sguarnito, però oggi Fernandes e Veretout stavano bene nel 3-2 che restava dopo gli attacchi. Da revisionare le movenze dei difensori. Gerson? Ottimo match.