Standard & Poor’s conferma il rating “A+” al Comune di Firenze
Standard & Poor’s ha confermato il rating “A+” al Comune di Firenze. E’ quanto annuncia l’assessore al bilancio Angelo Falchetti. «Questo giudizio – ha spiegato l’assessore – riflette, come sottolinea la società statunitense, ‘il debito finanziario moderato, i fabbisogni di finanziamento relativamente limitati, nonché l’abilità dimostrata nel controllo della spesa corrente e la buona situazione economica generale’. Gli analisti della S&P, in una nota, rilevano «la ridotta flessibilità corrente sia sul fronte delle entrate, sia sul fronte delle spese, in parte attribuibile alle decisioni unilaterali prese dal Governo centrale, (come ad esempio la decisione di bloccare la flessibilità fiscale degli enti) e il lento deterioramento del margine corrente, dovuto anche alla mancanza di dinamicità nelle entrate».
Le «prospettive rimangono stabili» e rispecchiano «le attese di Standard & Poor’s» secondo le quali «il Comune di Firenze riuscirà a mantenere il margine corrente all’interno della categoria relativa allo scenario di stress moderato elaborato da S&P, grazie sostanzialmente ad un controllo della spesa corrente». La società statunitense «si attende inoltre che il Comune mantenga un fabbisogno di finanziamento relativamente moderato per i prossimi due anni, determinando un incremento modesto del debito diretto, ancora compatibile con il livello di rating A+».
Una «deviazione significativa da tale scenario porrebbe il rating sotto pressione» ma un «incremento del rating è attualmente costretto dal rating a lungo termine della Repubblica Italiana (A+/Stabili), a causa del quadro delle relazioni che intercorrono tra Governo centrale ed enti locali e regionali e della limitata autonomia finanziaria degli enti locali». «Le previsioni dei prossimi anni non sono rosee – ha concluso l’assessore Falchetti – ci attendiamo un ‘periodo di vacche magre’ e pertanto dovremo continuare nella linea di risparmi tracciata gli scorsi anni.
Abbiamo già chiesto a tutte le direzioni di identificare le possibile aree di risparmio già nel 2009, così da poter arrivare pronti alle verifiche di settembre e ottobre, quando avremo dati più certi sulle entrate, per poi lavorare sulla chiusura 2009 e la previsione 2010». (fn)