Accademia della Crusca: il 9 aprile 2008 (ore 17,00) la presentazione di L’italiano al voto alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

Redazione Nove da Firenze

Il volume, che si apre con due prefazioni, una di Massimo Fanfani e Nicoletta Maraschio, l’altra di Angelo Stella, ed è corredato da indici dei nomi, dei fenomeni e dei termini notevoli, si compone di 20 saggi, suddivisi in due sezioni: I. La carta stampata, II. Radio, tv, web, che prendono in esame la lingua usata dai politici e dai giornalisti nelle diverse situazioni comunicative nel corso della campagna elettorale del 2006.. L’analisi è stata condotta su un campione ampio e variato di testi (manifesti, articoli, dibattiti, interviste, dichiarazioni, spot, blog) di diffusione nazionale e regionale.
Quella del 2006 è stata una campagna lunga e attentamente preparata, grazie anche alla figura del campaign manager o spin doctor.

Cominciata all’insegna della questione morale, nella dialettica tra una presunta superiorità morale della sinistra e l’accusa di collateralismo da parte degli avversari, è continuata con l’offensiva mediatica di Berlusconi, le polemiche sulla par condicio, sull’endorsement dei giornalisti, sui candidati impresentabili e sulle auspicate quote rosa, sulla lunghezza VS sintesi dei programmi dei due poli e sulla compattezza VS divisione degli schieramenti (a proposito di temi come le unioni civili o le grandi opere).

È culminata poi nella guerra delle tasse (cuneo fiscale contro ICI) e in quella dei sondaggi (dal temibile effetto band-wagon), combattute a caccia del voto degli indecisi e conclusesi, all’indomani dello spoglio elettorale, con una vittoria di misura, un paese spaccato e l’ipotesi, presto tramontata, di una grande coalizione alla tedesca.
Arricchito da 6 interviste a linguisti e storici della lingua italiana (Giuseppe Antonelli, Ilaria Bonomi, Maurizio Dardano, Riccardo Gualdo, Andrea Masini, Luca Serianni) e da 4 interviste ai responsabili della comunicazione politica per i principali partiti (Vincenzo M.

Campo per L’Ulivo, Gianni Cuperlo per i DS, Lucio Malan per Forza Italia, Federico Mollicone per AN), il libro fornisce un quadro completo della nuova comunicazione politica italiana, tra semplificazione, velocizzazione, spettacolarizzazione e radicalizzazione dello scontro.