Monsanto Italia: nei prossimi giorni via i cipressi dal sito

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 25 gennaio 2007- La Monsanto Italia toglierà l’immagine dei cipressi di San Quirico d’Orcia dall’home page del proprio sito internet. Battaglia vinta dal sindaco Marileno Franci e da agricultura.it. Nello scorso mese di dicembre, infatti, il sindaco della cittadina valdorciana aveva accolto la segnalazione di agricultura.it, che la più famosa icona paesaggistica della Val’Orcia, i cipressi alle porte di San Quirico d’Orcia, fosse in bella mostra sul sito della multinazionale Usa leader mondiale degli Ogm.

Quando invece il territorio è dichiarato libero da organismi geneticamente modificati. Il sindaco di San Quirico, Marileno Franci, dopo aver condiviso la propria posizione con il consiglio comunale decise di scrivere a Monsanto Italia chiedendo di togliere quell’immagine perché: il nostro territorio – affermava Franci - non può essere associato e “sfruttato” da chi fa delle scelte che non vanno nella direzione di un’etica ambientale.

Nella mattinata di oggi invece una telefonata fra il sindaco Franci e il responsabile delle relazioni esterne di Monsanto Agricoltura, Edoardo Ferri, ha messo la parola fine alla vicenda fra la Val d’Orcia ed il colosso Ogm.

Nei giorni scorsi inoltre la Monsanto Italia ha inviato una comunicazione scritta al Comune di San Quirico d’Orcia, dove si annuncia l’ufficializzazione della decisione.

L’iniziativa del Comune di San Quirico, grazie all’input di agricultura.it, ha raggiunto l’obiettivo prefissato – dichiara con soddisfazione Marileno Franci in esclusiva ad agricultura.it –. La Monsanto, come mi ha anticipato il responsabile dell’azienda telefonicamente, toglierà i nostri cipressi dal sito internet.

Adesso aspettiamo la lettera per conoscere le loro motivazioni. Intanto proprio oggi il quotidiano economico Italia Oggi si è occupato del “caso” attraverso il parere di un esperto che ha chiarito che la Monsanto non poteva utilizzare l’immagine dei cipressi di San Quirico d’Orcia se non fosse stata autorizzata. E visto che l’autorizzazione, che non è stata mai chiesta, non c’è mai stata, l’azienda potrebbe incorrere in sanzioni penali, risarcimento del danno e chiusura del sito internet.

Procedura legale che però il sindaco Franci esclude a priori: Non è assolutamente intenzione dell’amministrazione comunale – precisa il primo cittadino ad agricultura.it – procedere per vie legali. Prendo atto che l’azienda Monsanto ha accettato la nostra richiesta e la vicenda finisce qui. La finalità della lettera era soltanto quella di difendere il nostro territorio da un uso, secondo noi distorto della Val d’Orcia, e le motivazioni sono sempre state soltanto etiche perché non volevamo essere associati per nessun motivo a pratiche agricole geneticamente modificate.


«Accogliamo con estrema soddisfazione la notizia della decisione della Monsanto Italia di ritirare l’immagine dei cipressi della Val d’Orcia dal sito internet della multinazionale. Un plauso al sindaco di San Quirico d’Orcia Marileno Franci che ha intrapreso questa iniziativa, facendo giustizia ad un paradosso. Un risultato che rappresenta un piccolo colpo inferto ad un modello di agricoltura che non ci appartiene, ma dall’alto valore simbolico». E’ questo il commento del presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci.

La Cia Toscana infatti aveva appoggiato immediatamente l’azione dell’Amministrazione comunale di San Quirico d’Orcia «perché era assolutamente fuorviante e improponibile associare l’immagine di uno dei cuori agricoli della nostra regione, quello che è stato definito il granaio della Toscana, alla promozione di una multinazionale che opera da anni nel settore delle produzioni Ogm». Anche il presidente della Cia Siena Roberto Bartolini accoglie con favore l’evoluzione della vicenda: «Per l’immagine del nostro territorio - sottolinea - e dell’intera agricoltura senese era fuori da ogni logica associare il territorio della Val d’Orcia a chi produce nel mondo organismi geneticamente modificati.

Una vittoria di etica e di cultura quella ottenuta dal Comune valdorciano, che la Cia senese non può che accogliere con grande soddisfazione considerando anche che da sempre si è impegnata, a livello locale e nazionale, nella lotta contro gli Ogm cercando, attraverso una serie di controlli alla produzione, di tutelare sia il consumatore finale, ma soprattutto il produttore, l’agricoltore».