Afghanistan: l'Unione al lavoro per evitare la fiducia sul decreto
Partiranno da Pisa gli aiuti della Toscana per la popolazione civile

Redazione Nove da Firenze

Firenze – In Afghanistan la violenza non si placa e che le cose non vanno bene. Il governo lavora per portare il decreto sulla missione in Afghanistan al consiglio dei ministri di giovedì: : la sinistra radicale pone le sue condizioni per dare il via libera al decreto. Ma oggi, sull'Afghanistan, si registra un'insolita convergenza di opinioni tra il ministro degli Esteri Massimo D'Alema e il suo predecessore alla Farnesina.
Coperte destinate alla popolazione stretta nella morsa del freddo in Afghanistan, secondo gli impegni presi dalla delegazione del Consiglio regionale della Toscana durante la missione a Kabul dello scorso agosto.

Domani, all’aeroporto di Pisa, le coperte che sono state offerte da due ditte pratesi – Textile-look e Taglio Baires – saranno consegnate all’autorità militare, per essere consegnate al contingente militare italiano a Kabul il 29 gennaio. Si tratta di una prima tranche di aiuti, che sarà seguita da fornitura di medicinali di prima necessità, come annunciato, all’indomani della missione a Kabul, dal presidente del Consiglio, Riccardo Nencini e da Angelo Pollina, presidente della commissione speciale per i Rapporti con la UE dell’assemblea toscana.

La Toscana, in virtù dei rapporti istituzionali avviati con le autorità afgane, e in virtù degli impegni umanitari assunti in quell’occasione, ha in corso tre progetti concreti: l’invio di ambulanze e attrezzature mediche per gli ospedali di Kabul; una “scuola” di formazione legislativa, presso le Istituzioni toscane, riservata alle donne parlamentari afgane; e una raccolta di cibo, vestiario e coperte per le decine di donne recluse con i loro figli nelle carceri afgane, che rischiano di morire di fame e di freddo.