Marcia su Bruxelles: una manifestazione promossa da Confartigianato di Prato e Pistoia

Redazione Nove da Firenze

PRATO – Parte dai distretti tessili di Prato e Pistoia, un’iniziativa volta a esercitare una pressione sulla Commissione Europea per sollecitarla a concretizzare tutti quegli interventi da lungo tempo richiesti. Si tratta della “marcia su Bruxelles”, una manifestazione promossa da Confartigianato di Prato e Pistoia, fatta propria da Confartigianato Moda Toscana, ma che vuole coinvolgere tutte le associazioni di tutti i distretti italiani ed europei. “L’idea – spiega Marco Barni, presidente della Federazione Moda di Confartigianato Toscana - è quella di una grande mobilitazione che porti a Bruxelles in modo forte la voce degli operatori che si trovano ormai da tempo in grande difficoltà.

Da ogni distretto tessile d’Europa dovrebbe partire così una ‘marcia’ di imprenditori alla volta della capitale belga. Il risultato sarebbe quello di ‘invadere’ pacificamente il Parlamento europeo con bandiere e striscioni, per far sentire al commissario Mandelson, direttamente, la condizione di sofferenza e disperazione in cui ormai versa il settore e migliaia di addetti”.
L’iniziativa di Confartigianato che secondo Barni dovrebbe realizzarsi “in tempi brevi”, si inseri-sce perfettamente nella linea caldeggiata dallo stesso viceministro Urso che, anche in occasione del recente Forum della pmi a Prato, ha rinnovato l’invito a tutti gli operatori per esercitare ogni forma di pressione possibile sul commissario europeo Mandelson.
“I temi a noi cari – precisa Barni – sono ormai noti.

In particolare, i più immediati, sono l’etichettatura obbligatoria e la gestione dei flussi commerciali con la Cina”.
“Pensiamo – continua Barni – di presentarci a Bruxelles in tanti. Sarebbe una dimostrazione a tutta l’Europa che questo settore non è importante solo sulla carta, in quanto una delle prime voci del bilancio europeo per l’export. Dietro i numeri, che già sono importanti, ci sono persone, famiglie e un capitale di conoscenze e capacità sulle quali l’Europa dovrebbe investire, non rele-garle dietro altri interessi.

La Confederazione si dovrà attivare per allacciare contatti con tutte le altre forze economiche e sociali, con tutti i distretti tessili europei nonché con gli altri rappre-sentanti del “manifatturiero” allo scopo di assicurarsi il maggiore coinvolgimento possibile”.