Prima vittima del termovalorizzatore: l'atmosfera politica fiorentina
“Capiamo le ragioni di Campi, due termovalorizzatori a poca distanza non sarebbero tollerati, tuttavia riteniamo che la decisione presa dal sindaco e dalla maggioranza sia sbagliata nel merito e rischi di diventare pericolosa nel metodo”. Così comincia Nicola Danti, Coordinatore provinciale di Firenze Dl – La Margherita, interviene sulla questione del termovalorizzatore. “Una scelta sbagliata nel merito – prosegue Danti – perché pensare al termovalorizzatore a Osmannoro 2000 piuttosto che a Case Passerini significherebbe andare incontro a sprechi economici, tempi di attuazione più lunghi e un peggiore impatto ambientale.
Il termovalorizzatore a Case Passerini è decisamente meno costoso, più rapido, visto anche che non sarebbero necessarie le procedure di espropri dei terreni essendo questi di proprietà dei comuni, di maggiore efficacia gestionale e l’impatto ambientale sarebbe sicuramente minore rispetto alla colonna di camion che ogni giorno si formerebbe per consentire il trasporto dei rifiuti da Case Passerini al termovalotizzatore di Osmannoro 2000”. Le perplessità del Coordinatore dielle vanno anche oltre.
“Pur capendo le perplessità del primo cittadino di Campi – spiega ancora Danti – non credo possiamo permetterci che ogni singolo comune possa decidere in maniera totalmente autonoma su questioni che riguardano zone ben più vaste. In questo modo si uccide la politica, processi così complessi vanno decisi insieme mettendo sul tavolo delle trattative valide contropartite. Dobbiamo vedere il termovalorizzatore non solo come una penalizzazione, ma, al contrario come un’opportunità per il territorio.
Se tutti i comuni mettessero il veto il problema non troverà mai una soluzione, anzi rischierebbe di diventare sempre più grave, avvicinando lo spettro di narcomafia e speculatori. Ciò che stupisce in questo momento è il silenzio assordante della Regione sull’argomento”.
“Al di là della spaccatura registrata in seno alla maggioranza – commenta Nicola Nascosti – ribadisco che il sistema Firenze non può più aspettare ed occorre dare un segnale forte ed immediato. Il milione di euro da destinare al risanamento della Piana ed alla raccolta differenziata, senza inficiare la realizzazione del termovalorizzatore, sarebbe stato un segnale importante, si è trasformata nell’ennesima occasione sprecata.
Sulla raccolta differenziata siamo sotto la soglia del 35% decisa dal decreto Ronchi e questo finanziamento poteva servire a raggiungere questo obiettivo, fermo restando che la situazione rifiuti in Provincia è sempre più grave”.
"Sulla questione del termovalorizzatore il centrosinistra non c'è più, non riesce a governare e a determinare una posizione unica. Al massimo amministra davanti ad un'assoluta bagarre politica. Solo questo basterebbe a dire che questa coalizione tiene i cocci insieme.
Ma i problemi, e i rifiuti sono un problema, vanno governati non amministrati". È quanto hanno dichiarato Gabriele Toccafondi e Graziano Grazzini, rispettivamente consigliere comunale e provinciale di Forza Italia, sul dibattito che si è aperto per la scelta della sede dove fare sorgere il termovalorizzatore. "Il fatto che il centrosinistra governi in Regione in Provincia e in Comune oltre ai Comuni della piana - hanno proseguito Toccafondi e Grazzini -, non ha impedito e non impedisce ritardi.
Anzi più si va avanti e più sembra che la questione non sia tra le priorità di queste amministrazioni, ognuna pronta a scaricare su altri la responsabilità. Ma il problema non è oramai solo burocratico ma anche economico e, se non ci saranno termovalorizzatore e discariche pronte ad accogliere i nostri rifiuti, il problema molto presto rischia anche di diventare sanitario. Per questo non si può che parlare di gravità senza precedenti". I due esponenti di Forza Italia hanno anche ribadito lo stato di "confusione politica" nella quale si trova la maggioranza del centrosinistra.
"Dopo 10 anni di discussioni e di dibattiti, documenti approvati in tutti gli enti locali, studi ambientalisti e piani di impatto ambientale, adesso il centrosinistra che governa in questa zona ogni tipo di ente, dai Quartieri alla Regione, è ancora a dover decidere dove fare il termovalorizzatore e qualcuno sta ancora pensando se farlo o meno. Partiti che minacciano di abbandonare la coalizione se non verranno accolte le loro perentorie richieste, per poi rientrare nei ranghi senza che nessuna richiesta sia stata accolta, consiglieri di maggioranza che fanno e votano un emendamento per accogliere nel nostro futuro termovalorizzatore anche i rifiuti fuori dall'ambito Ato, per poi in aula votare contro l'emendamento, assemblee pubbliche dove esponenti di maggioranza urlano il loro dissenso all'impianto facendo finta di non sapere che nel programma di sindaco e presidente di provincia, c'è scritto chiaro e tondo che l'impianto di termovalorizzazione sia una priorità".
Il Quadrifoglio nel 2004 ha speso oltre 30 milioni di euro solo per pagare i rifiuti che sono portati e depositati nelle discariche. "Si tratta di un esborso immenso che crescerà perché la nostra area non ha un termovalorizzatore - hanno sottolineato Toccafondi e Grazzini -. A Case Passerini, la discarica di riferimento dell'area fiorentina, Quadrifoglio conferisce in media circa 50.000 tonnellate di rifiuti l'anno. Questa discarica si esaurirà entro il 2006. Per costruire il termovalorizzatore occorrono circa 5 anni dalla posa della prima pietra fino alla produzione di energia elettrica.
Dal 2006, fino a quando il termovalorizzatore non sarà costruito, dove porteremo 50.000 tonnellate di rifiuti? Se troviamo una discarica disposta ad accoglierli questo ci costerà circa 3 milioni in più l'anno per via dei costi praticamente doppi delle altre discariche rispetto a Case Passerini. Soldi in più che ricadranno sui bilanci familiari dei contribuenti, altrimenti questi rifiuti rischiano di rimanere in strada, per questo occorre pensare anche a quale problema sanitario rischiamo di andare incontro.
“Da qui dobbiamo partire – ha detto il Sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi- pensando prima di tutto ai cittadini.
L’ipotesi di costruzione di un termovalorizzatore nel nostro territorio comunale dovrà legarsi ad un potenziamento della raccolta differenziata e alla salvaguardia della nostra salute, senza dimenticare il nostro impegno per riduzione dei rifiuti, il loro riciclaggio, il loro riuso e il recupero energetico. Ma è anche, e soprattutto, una scelta culturale: cambiare i comportamenti dei cittadini rispetto al tema rifiuti che, se per molti finisce con il deposito dell’immondizia nel cassonetto o sotto casa, per noi amministratori inizia prima di quell’atto e prosegue in tutta la filiera della gestione dei rifiuti, differenziati o meno.
Siamo convinti – ha concluso Gianassi – che impegnarsi su questo tema ne valga la pena, per noi e per le generazioni future”.