Vittoria per i bambini dell’Ecuador

Redazione Nove da Firenze

Vittoria Puccini, conosciuta dal grande pubblico per la sua interpretazione di “Elisa di Rivombrosa”, ha deciso di impegnarsi in prima persona per sostenere la campagna di cooperazione e solidarietà per i bambini dell’Ecuador promossa da Ucodep, organizzazione non governativa nazionale con sede in Arezzo. Ucodep lavora in Ecuador dal 1993 a fianco delle comunità indigene anche con progetti rivolti al mondo dell’infanzia e alla tutela dei diritti dei bambini al cibo, all’acqua e all’educazione.



“Nel 2004, grazie a Francesco, un amico che lavora con Ucodep, sono entrata direttamente in contatto con una realtà a me sconosciuta – racconta Vittoria Puccini – L’Ecuador è un paese dove il 45% della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno e 1 bambino su 6, sotto i 5 anni, soffre di denutrizione. Molti di loro sono costretti a vivere senza i propri genitori, emigrati in città in cerca di lavoro. Bimbi piccoli costretti a vivere da piccoli uomini. Più domande facevo al mio amico, più conoscevo la situazione e più mi rendevo conto che dovevo fare qualcosa di concreto.

Ho così adottato a distanza due bambini ecuadoriani poi, con Ucodep, abbiamo deciso di promuovere insieme la campagna a sostegno dell’infanzia dell’Ecuador utilizzando la mia immagine. Oggi, mi propongo quindi come testimonial di questa campagna, impegnandomi a promuoverla durante incontri, eventi e manifestazioni per la raccolta fondi”. I fondi raccolti attraverso le donazioni e le adozioni a distanza serviranno per costruire orti nelle scuole, per produrre ortaggi e verdure fresche per combattere la malnutrizione dei bambini, per fornire la scuola di quaderni, penne, libri, lavagne, a migliorare le strutture scolastiche (imbiancarle, dotarle di banchi, di materiale di primo soccorso) e per costruire cisterne per l’acqua potabile.
“Spero davvero – conclude Vittoria Puccini – di rendermi utile.

Dobbiamo trovare il modo di garantire a tutti i bambini del Sud del mondo diritti fondamentali, quali il cibo e l’educazione, che ogni bambino del Nord del mondo ha acquisito dalla nascita. Non possono esistere bambini di serie A e bambini di serie B. Spetta a noi adulti rispondere alla loro richiesta di aiuto”.