Giornata di studi a Siena: i bambini leggono più degli adulti

Redazione Nove da Firenze

Il 65% dei bambini tra 5 e 12 anni legge almeno un libro nell’arco di cinque mesi contro il 41% degli adulti. La lettura infantile cresce dalla scuola materna a quella elementare e media e poi diminuisce. Un giovane adulto legge meno del suo fratello minore. Sono solo alcuni dei dati emersi dalla giornata di studi “Leggere è volare, un giovane che legge è un uomo più libero”, che si è svolta questa mattina alla XIV edizione della mostra del libro per ragazzi organizzata dalla Provincia di Siena.

I bambini sono i lettori più affidabili, nonostante i risultati di una recente indagine condotta sul ruolo delle famiglie. Su un campione di circa 3000 famiglie con bambini di età compresa tra 0 e14 anni, infatti, il 51% del campione non compra libri per i propri figli.
I bambini leggono di più - ha detto Giovanni Peresson, Associazione Italiana Editori, illustrando il mondo dei piccoli lettori - anche se non mancano dei campanelli di allarme. I lettori infantili sono, infatti, in diminuzione, 65% contro il precedente 72%.

Oggi il 35% dei bambini non legge libri diversi da quelli scolastici. Inoltre il nostro paese è l’unico, tra quelli europei, che non prevede l’istituto della biblioteca scolastica, che invece dovrebbe avere un ruolo centrale nella scuola.
Dobbiamo capire se i bambini e i libri guardano dalla stessa parte – ha spiegato Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano -. Un libro per l’infanzia non è soltanto un libro perché interagisce con soggetti in piena formazione. Tutta la nostra vita è orientata verso una meta che dobbiamo seguire.

Ed è proprio su questo terreno che un libro sposa un bambino. Il libro è l’unico oggetto inanimato ad avere un fine perché ha una trama, una meta.
Le librerie devono riacquisire un ruolo centrale – ha affermato Rodrigo Dias, presidente dell’Associazione Librai Italiani – Abbiamo provato a fare di tutto, ma la lettura non cresce. Perché non torniamo alle librerie come luoghi originari? Il libro venduto in edicola ha solo una piccola percentuale di nuovi lettori, e questo è un fatto positivo; ha una grande percentuale di collezionisti che lo mettono in salotto e non lo leggono; di contro c’è il fatto che non facciamo più entrare la gente in libreria.

In tutto questo non possiamo dimenticare le responsabilità delle istituzioni. E’ inconcepibile avere un disegno di legge che sostiene che i libri potranno essere prodotti sia in stampa che on line e che il prezzo lo stabilisce direttamente il Ministero dell’Istruzione. Questi sono attacchi pesanti alle librerie. Le librerie, insieme all’editoria e alle scuole devono lanciare un nuovo modello di lettura creativa ma devono essere messe in condizione di operare.