La vacanza sempre più intimistica e meno socializzante

Redazione Nove da Firenze

Firenze 15 lulio 2004- Gli italiani sempre più protesi verso uno stile di vita incentrato sul "vivere bene" e di qualità, alla riscoperta di sé e della natura. Cambia anche la motivazione alla vacanza, passando da una dimensione di pura 'evasione' ad una natura più 'intimistica' che porta a ricercare strutture di elevato livello, con servizi capaci di soddisfare un nuovo mix di bisogni: status, relax, benessere fisico e psicologico, gusto, arte, ecc.

Sono le principali cause che spiegano il successo di un turismo di qualità, secondo i risultati della ricerca del Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università degli Studi di Firenze, condotta in collaborazione con Promofirenze, azienda speciale della Camera di Commercio, e con l'Agenzia di Promozione Turistica.

L'indagine ha riguardato 42 strutture, rappresentative di un turismo di qualità.

Analizza, sotto il profilo economico e strategico, le possibili tipologie innovative di attività turistica di qualità da intraprendere e sviluppare nell'area fiorentina, alla luce della nuova dimensione per la quale i pochi momenti a disposizione vanno vissuti in modo fortemente emotivo e coinvolgente.

"Con questa ricerca - aggiunge il presidente di promofirenze Vasco Galgani - abbiamo voluto verificare le effettiva opportunità di un turismo alternativo alla struttura alberghiera tradizionale, in rapporto ai diversi fattori di mercato, normativi, territoriali, economici".

Secondo lo studio, l'investimento in strutture turistiche di qualità trova ragione in due ordini di considerazioni: l'esistenza di una domanda turistica che, per tipologia dei servizi offerti dal mercato, resta in gran parte insoddisfatta, e la possibilità di trovare una via d'uscita ai problemi che il settore alberghiero sta attraversando.

Esiste l'effettiva richiesta di una forma ricettiva improntata alla qualità?
Lo studio conferma l'orientamento della domanda verso una vacanza "non banale", che costituisca un'esperienza a forti contenuti di crescita personale, una tappa che "scalfisca" in qualche modo la routine e la quotidianità dell'individuo.

Un turismo emozionale stimolato da una natura, arte, benessere, silenzio, gusto, lusso che vadano oltre le aspettative. Da qui quei caratteri di qualità, ovvero di eccellenza, che il cliente ricerca: qualità dell'ambiente, del cibo, della struttura, degli arredi, del servizio.
Ancora, la ricerca di socialità della vacanza è sostituita da una missione etico-sociale, di contributo individuale alla valorizzazione e conservazione delle risorse, al rispetto della natura, al rispetto di sé per il rispetto delle cose e degli altri.
In questo senso si evidenzia la forte crescita di una domanda che si rivolge alle strutture e ai servizi più diversi (agriturismo, beauty farm, convento, castello, dimora storica, Beb and breakfast) accomunati da una ricerca verso autenticità e armonia.

Esiste nella Provincia di Firenze un'offerta in grado di soddisfare questa domanda?
C'è spazio, per una varietà di forme e di soluzioni, e la sensazione è che le tipologie esistenti non riescano a coprire i diversi segmenti di domanda.
Prendendo in considerazione le risorse esistenti sul territorio, il turista dell'area fiorentina non dovrebbe avere alcun problema a vedere soddisfatte le sue aspettative: natura meravigliosa; immobili di prestigio storico e architettonico, concentrate in una quantità non rinvenibile in nessuna altra regione; un gran numero di produzioni agricole che godono delle protezioni e dei noti marchi di garanzia; grande attenzione alla qualità e al controllo da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria; una cultura locale intrisa dei valori del bello, dell'eleganza, della semplicità raffinata.

Eppure tutto questo non dà luogo ad un'offerta ricettiva di pari caratteristiche.

Risultano in forte aumento le strutture ricettive di alto livello in città, così come quelle agrituristiche nella provincia, ma non sempre risulta facile individuarne le peculiarità e le caratterizzazioni. Ad esclusione di alcuni nuovi alberghi in città, sorti nel periodo successivo alla ricerca (alcuni dei quali ancora non realizzati), per il resto si nota una buona dotazione ricettiva provinciale, piuttosto indifferenziata, genericamente percepita dal cliente come "agriturismo", sia che si tratti di dimora storica, residenza in campagna, agriturismo, country hotel etc.

Il comparto alberghiero sembra aver colto l'opportunità nell'offerta di una più elevata qualità, in termini di servizi di lusso e benessere psico-fisico, mentre le altre forme imprenditoriali vivono tale opportunità in termini occasionali, senza una forte consapevolezza strategica.

Il settore che soffre di più di una scarsa differenziazione è senz'altro il comparto agrituristico: si trovano strutture a 5 spighe, i cui caratteri di eccellenza non sono francamente apprezzabili, e strutture classificate a tre spighe con servizi più innovativi, ecc. A fronte di una domanda così segmentata le forme organizzative dovrebbero riuscire a connotarsi in modo più marcato, senza tra l'altro cedere alla tentazione del lusso tout court, puntando esclusivamente ad un target alto e ad un’offerta di servizi elevati.

Il cliente cerca emozioni e queste non sono in antitesi con la ruralità e i servizi di base, tradizionalmente offerti dall'agriturismo.

La legislazione toscana è recentemente intervenuta regolando l'agriturismo e altre forma di ospitalità (B&B, case vacanze, residenze d'epoca, ecc.), eppure tali distinzioni da una parte si sovrappongono, dall'altra si affiancano lasciando vuoti nell'offerta tutti ancora da definire.

E' conveniente avviare un'attività nel settore del turismo di qualità?
Le considerazioni relative a questo aspetto sono frutto delle interviste condotte direttamente e di alcune simulazioni.

Nel settore dell'agriturismo risultano economicamente sane le strutture gestite in modo semplice, con pochi servizi o comunque con servizi che possano essere gestiti dalla famiglia; e le strutture che si collocano su un segmento alto, a condizione che l'imprenditore sia già in possesso dell'immobile da destinare all'attività agrituristiche.

Fanno eccezione le strutture country hotel. In questo caso il centro benessere e le attività ad esso connesse riescono ad accorciare notevolmente il periodo necessario per raggiungere il pareggio.

Le ipotesi contemplate, tutte con centro benessere (che va da un piccolo centro per semplici servizi di massaggio, tecniche antistress, yoga, ecc., ad una vera e propria beauty farm) evidenziano invece delle buone prospettive economiche, anche a fronte di ingenti costi di struttura e alti costi di gestione.