Le donne consigliere sono il 19,3%, quelle nelle Giunte il 25,6%

Redazione Nove da Firenze

(8 marzo 2004) – Sono poche le donne nei Consigli e nelle Giunte degli Enti Locali. Le elezioni del prossimo giugno devono segnare una svolta, attraverso l’aumento delle candidature delle donne e l’introduzione all’interno delle pubbliche amministrazioni di buone prassi a sostegno di una effettiva parità uomo-donna.
Lo hanno scritto la Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, Maria Grazia Maestrelli, e il presidente regionale dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni, Gianfranco Simoncini, in una lettera inviata oggi ai Sindaci toscani.


“L’Italia – hanno spiegato questa mattina in Provincia Maestrelli e Simoncini illustrando l’iniziativa alla stampa - è all’ultimo posto in Europa e al settantesimo nel mondo per il numero di donne parlamentari, siamo preceduti anche da alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia. Recuperare il deficit di rappresentanza tra la politica e il Paese con l’accesso di un numero sempre maggiore di donne nelle assemblee elettive ed ai livelli di top management della pubblica amministrazione è compito imprescindibile di ogni soggetto che abbia veramente a cuore la reale affermazione di una democrazia compiuta”.
In provincia di Firenze, su 44 Comuni solo 9 hanno un sindaco donna (20,4%), gli assessori in rosa sono 50 su 195 (25,6%) e le consigliere 173 su 892 (19,3%).
Sta anche ai Sindaci assicurare effettive condizioni di pari opportunità alle donne nell’accesso al lavoro, nello sviluppo delle carriere, nella attribuzione delle posizioni organizzative, nella concreta fruibilità delle opportunità formative.
Due importanti strumenti previsti dalle leggi già esistenti, il Piano triennale di Azioni Positive e il Comitato d’Ente nelle Pubbliche Amministrazioni, potrebbero favorire il potenziamento e la valorizzazione della risorsa umana femminile nella pubblica amministrazione, ma sono pochi gli enti locali che li hanno adottati.
La Provincia ha provveduto per entrambi gli strumenti.

Al momento però sono solo cinque i Comuni che hanno istituto il Comitato d’Ente per le Pari opportunità: Firenze. Greve, San Casciano, Calenzano e Figline. Non di più quelli che hanno predisposto i piani triennali di azioni positive previsti: Firenze, Greve, San Casciano, Gambassi e Barberino d’Elsa.