In Toscana il settore della subfornitura tecnica è in crisi

Redazione Nove da Firenze

In Toscana, il settore della subfornitura tecnica (circa 1.800 imprese con più di 5 addetti, rappresentative del 5,7% del totale nazionale; considerando anche le imprese di dimensioni più piccole, il comparto conta complessivamente circa 4.300 unità produttive) è in crisi e registra quest'anno una flessione produttiva, dovuta al calo generalizzato degli ordini (il 40,5% delle imprese dichiara di averne subìto una riduzione nel corso del 2003, e ben il 50,4% di quelli provenienti dall'estero), che potrebbe avere effetti negativi anche all'inizio del 2004.
Nonostante le difficoltà del mercato e l'evoluzione sfavorevole delle condizioni competitive, vi sono comunque elementi positivi che qualificano il sistema della subfornitura regionale e che costituiscono punti di forza ormai consolidati delle aziende e delle filiere produttive nelle quali tali aziende operano: apporto sul piano della progettazione, sul terreno della ricerca e dello sviluppo, e su quello del sistema di qualità adotatto.
E' questo in sintesi il quadro che emerge dall'Osservatorio subfornitura 2003 relativo ai settori tecnici (realizzato dal Comitato Network Subfornitura, del quale fanno parte otto unioncamere regionali) e fornito da Unioncamere Toscana.
Se il trend negativo degli ordini della Toscana risulta nel 2003 il peggiore fra le principali regioni del Centro-Nord, dopo un 2002 in cui il sistema di subfornitura regionale sembrava al contrario aver meglio ammortizzato le difficoltà congiunturali, non altrettanto sembra valere per gli investimenti.

In Toscana, infatti, le aziende di subfornitura che stanno investendo sono il 60,6%,dato che si colloca al di sopra del valore medio osservato nelle altre regioni del Centro-Nord, pur rivelando inevitabilmente anche in questo caso un netto peggioramento (oltre 7 punti percentuali) rispetto all'anno precedente. Alle difficoltà crescenti - che in questi ultimi anni sono derivate dal rallentamento prima, e dal calo poi, della domanda - si sono andati sommando altri problemi e condizioni sfavorevoli con le quali le aziende di subfornitura si devono confrontare.

Fra i principali elementi critici occorre infatti ricordare:
1-Un recupero di importanza del prezzo tra i fattori che concorrono a definire le condizioni di competitività sul mercato, oltre alla qualità, la rapidità ed il rispetto dei tempi di consegna.
2-Una concorrenza estera (proveniente dai paesi dell'Est Europa e asiatici) che aggredisce anche il mercato interno di riferimento.
In Toscana, questo fattore è tuttavia meno significativo rispetto alle altre regioni analizzate: malgrado il 41,3 delle imprese regionali percepisca infatti una concorrenza emergente sul mercato interno, solo nell'8,4% dei casi questa proviene direttamente dai mercati es eri.
3-L'aumento delle occasioni di contenzioso, dovute soprattutto ai ritardi dei pagamenti da parte dei committenti (in Toscana, la media è di 81 giorni).
Sono, questi, elementi che assumono ancora più importanza in un mercato nel quale le imprese operano in condizioni di elevato rischio commerciale, dovuto al forte legame di dipendenza che si instaura rispetto ad una cerchia ristretta di committenti.
Il 60% del fatturato delle imprese di subfornitura è infatti realizzato con i primi tre clienti, e ben il 35,2% (oltre 1/3) con il cliente principale.
In Toscana il legame con la committenza è ancora più forte e il primo cliente concorre alla realizzazione del 37,8% del fatturato, mentre i primi tre costituiscono ben il 65,0% del loro fatturato.
Il rischio è tuttavia in parte compensato dalla stabilità nel tempo del rapporto che lega i subfornitori alla loro clientela primaria (durano in media 14 anni), dovuto al carattere ormai strutturale che caratterizza in molti casi il ricorso alla subfornitura da parte delle imprese committenti.
In particolare, per la Toscana, la parte "stabile" della domanda è costituita dal 35,0% degli ordini ricevuti (attribuibili ad una mancanza di know-how specifico da parte dei committenti), mentre solo il 5,8% della relativa domanda ha connotati fortemente congiunturali.

Questo dato sembra pertanto segnalare un posizionamento di mercato delle imprese toscane di subfornitura tecnica migliore rispetto alle altre regioni italiane maggiormente industrializzate.