Treni: il punto sui disservizi
sindacati, ascoltati dalla Commissione speciale trasporti integrati, hanno espresso il dubbio che Trenitalia riesca a rispettare le regole del nuovo contratto regionale di servizio
Carenza di personale, sia di macchina sia viaggiante, tagli indiscriminati che finiscono per penalizzare settori vitali come la manutenzione, mancanza di coordinamento: questo il quadro di accuse emerso, ancora una volta, nei confronti di Trenitalia. A tracciarlo sono stati i sindacati (Cgil-Filt, Cisl-Fit, Uil-Trasporti, Ugl, Confsa, Fast-Sma, Faisa-Cisa, Orsa, Fltu-Cub, Sult) convocati dalla Commissione speciale trasporti integrati e vie di comunicazione, presieduta da Maurizio Dinelli di Forza Italia.
Dinelli ha fatto presente di avere convocato nuovamente i sindacati perché si prospetta una novità: con il rinvio della gara per l’affidamento del servizio, la gestione del trasporto su ferro in Toscana anche per il 2004 sarà data attraverso un nuovo contratto di servizio, ovviamente con Trenitalia. “Il Consiglio regionale – ha spiegato Dinelli – ha chiesto alla Giunta di alzare il livello di richieste sulla qualità del servizio al prossimo affidatario del contratto. E’ chiaro che è difficile pretendere da chi sa che comunque il contratto gli verrà rinnovato.
Ma ultimamente ci sono stati numerosi campanelli di allarme sul livello del servizio in Toscana: ritardi continui, proteste, treni che saltano per mancanza di personale e per guasti. E’ per questo che abbiamo chiesto ai sindacati di aggiornarci sulla situazione, in particolar modo per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori e degli utenti”. Numerose le domande rivolte dai commissari, in particolare da Giuliana Baudone (An) e Anna Annunziata (Ds). I sindacati hanno sottolineato come la carenza di personale sia arrivata a livelli critici (circa 120 lavoratori fra personale viaggiante e di macchina), e che rischia di aggravarsi con le prossime finestre per il pensionamento, previste a gennaio e ad aprile.
La carenza del personale viaggiante è il motivo per il quale i treni viaggiano spesso con poche carrozze, o con carrozze chiuse; ogni addetto non può infatti occuparsi di più di sei carrozze. Così come manca personale specializzato nelle officine per riparare i guasti e per fare manutenzione. Senza il personale qualificato, inoltre, rischia di essere vanificata anche l’apertura del nuovo centro all’Osmannoro, considerato tecnologicamente all’avanguardia. Il rischio, secondo i sindacati, è che con le attuali carenze, e con l’attuale mancanza di raccordo con il livello nazionale che punta solo al pareggio del bilancio, Trenitalia firmi un contratto di servizio sapendo già di non poterlo rispettare.
“Si tratta di considerazioni gravi, fatte da persone informate dei fatti – ha commentato Maurizio Dinelli alla fine –, che messe assieme alle oggettive difficoltà di questo giorni, con 180 treni soppressi in settembre e 80 in ottobre, alle dichiarazioni di Fiorenzo Martini e alle scuse risibili di Schisano, delineano una situazione allarmante. Per questo riunirò nuovamente la Commissione, per chiedere alla Giunta che cambi radicalmente atteggiamento con Trenitalia, e valuti se non siano opportune indagini interne”.