Careggi: posti per i dipendenti lungo viale Pieraccini
I parcheggi a pagamento saranno completamente a disposizione dei visitatori
Inquinamento, da novembre via ai provvedimenti anti smog

Redazione Nove da Firenze

«Con questo traffico non ce la facciamo più». Alzano la voce i tassisti sempre più stressati dalla circolazione-caos della città, ieri, specialmente durante la mattina a Careggi.
Saranno tolti i paletti che impediscono la sosta in viale Pieraccini. La decisione è stata presa oggi nel corso di una riunione tra gli uffici della mobilità e la Polizia Municipale organizzata per individuare una soluzione ai problemi di traffico nella zona di Careggi. Da quando l'Azienda sanitaria ospedaliera ha chiuso l'ingresso su viale Morgagni nell'ambito dei lavori di riqualificazione del policlinico si verificano spesso disagi nella circolazione di accesso all'ospedale.

Uno dei problemi rilevati dalla Polizia Municipale è la formazione delle code di auto in attesa di entrare su viale Pieraccini, con ripercussioni sulle strade di accesso all'ospedale. Per questo gli uffici hanno deciso di rimuovere i paletti che impediscono ai veicoli di parcheggiare lungo viale Pieraccini. La sosta sarà ovviamente organizzata: quella sul lato del viale adiacente all'ospedale sarà destinata ai dipendenti del Cto e dell'Università che quindi lasceranno i posti riservati nel primo parcheggio di viale Pieraccini.

Una soluzione provvisoria, in attesa della realizzazione del progetto che prevede l'allargamento del marciapiede e la costruzione di una pista ciclabile. Quindi i visitatori che arriveranno da Firenze avranno più posti a disposizione all'interno del posteggio a pagamento riducendo la coda dei veicoli in attesa sul viale. Gli uffici stanno inoltre valutando la possibilità di riservare gratuitamente ai visitatori una quota dei posti nell'ultimo tratto di viale Pieraccini verso via delle Oblate.
«Il maxi ingorgo a Careggi conferma l'assurdità della proposta del "tubone", la circonvallazione in sotterranea che dovrebbe collegare questa zona di Firenze a Varlungo».

E' quanto sostiene il capogruppo dei Verdi Alessio Papini «Tale proposta - ha detto Papini - presenta rischi non solo sotto il profilo dell'impatto ambientale ma anche per quanto riguarda quello della viabilità. I circa 500 miliardi delle vecchie lire necessari per costruirlo potrebbero essere utilizzati più proficuamente per realizzare 2-3 nuove linee tranviarie o una linea di micrometropolitana o un sistema di piste ciclabilei. «L'utilità dell'opera è poi quanto meno dubbia - ha sottolineato il capogruppo dei Verdi - con forti investimenti si sta realizzando la terza corsia dell'autostrada che riesce a servire le stesse zone di Firenze che sarebbero interessate dal "tubane".

Manca inoltre una valutazione sulla necessità di incrementare i collegamenti tra la zona di Varlungo e Castello. Il cosiddetto "tubone" andrebbe sicuramente ad aggravare i già pesanti flussi di traffico anche nella zona di Careggi aumentando l'uso del mezzo privato rispetto a quello pubblico. Le linee strategiche dei trasporti del Comune vanno nella direzione di privilegiare la mobilità pubblica su treno e tranvia ovvero nella direzione opposta a quella prevista per il "tubone"».

Blocchi del traffico per i veicoli più inquinanti, incentivi e finanziamenti per rinnovare i mezzi in modo da abbassare per il 2005 i livelli di Pm10 così come previsto dalla direttiva europea.

A Firenze le nuove misure anti inquinamento partono il 12 novembre e prevedono la limitazione progressiva alla circolazione dei veicoli non catalitici e dei diesel immatricolati prima del 1993, compresi i veicoli leggeri a benzina o diesel adibiti al trasporto merci (con capacità di carico inferiore o uguale a 35 quintali e immatricolati prima del 1994), e dei motorini a due tempi non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE. I provvedimenti si articoleranno in fasi successive di limitazione della circolazione fino al divieto totale a partire dal primo gennaio 2006.

"Non più targhe alterne e blocchi del traffico improvvisi calibrati sulla conta dei giorni in cui salgono le polveri fini - ha detto l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- ma una politica che preveda provvedimenti strutturali" Le nuove linee guida anti-smog sono contenute nell'accordo regionale di programma sottoscritto oltre che dalla Regione, da Firenze, da altri 16 comuni fra cui quelli dell'area "omogenea" (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino) più Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Cascina, Montelupo Fiorentino, Santa Croce sull'Arno.

A novembre partono Firenze, Livorno e forse Prato e Pisa, a gennaio tutti gli altri. A dare l'annuncio oggi in Palazzo Vecchio oltre all'assessore Bugliani, anche l'assessore all'ambiente di Livorno e responsabile Anci toscana Luca Bussotti e i rappresentanti degli altri comuni che hanno aderito all'accordo. Nel dettaglio il provvedimento che entrerà in vigore il 12 novembre prevede un giorno di blocco alla settimana per autovetture a benzina non catalizzate, vecchi diesel immatricolati prima del 1993, motorini non catalizzati immatricolati prima del 99, mezzi per il trasporto delle merci a benzina o diesel leggeri (inferiori a 35 quintali).

Le macchine a benzina non catalizzate e i diesel ante 93 si fermeranno dalle 9 alle 18, mentre i motorini ante 99 non catalizzati e i mezzi commerciali leggeri si fermeranno dalle 9 alle 17. Questo provvedimento sarà in vigore fino al 3 dicembre e sarà sospeso per il mese di dicembre. I blocchi riprenderanno a gennaio e saranno operativi due giorni alla settimana, mercoledì e giovedì. In parallelo ai limiti di circolazione è previsto il progressivo rinnovo del parco circolante più inquinante, con una serie di incentivi per i mezzi meno inquinanti o emissioni zero, in particolare veicoli merci e autovetture a metano, ciclomotori a basse emissioni.

La Regione si è già impegnata in questo senso con 3,5 milioni euro per 3 anni consecutivi.