Al pronto soccorso di Careggi un'appendicite acuta scambiata per una banale colica addominale?

Redazione Nove da Firenze

Hanno scambiato un'appendicite acuta per una banale colica addominale. E' quanto sostiene la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri a proposito della vicenda nella quale è rimasto coinvolto un sessantenne fiorentino. «L'otto luglio - scrive la Sgherri in una interrogazione - questa persona si reca al pronto soccorso di Careggi: dopo una breve visita viene lasciato in attesa per circa sei ore e dopo la seconda visita viene dimesso con la diagnosi di "colica addominale a rapida risoluzione".

Nella notte, però, riprendono fortissimi i dolori e la temperatura sale a 39: la guardia medica, per telefono, gli consiglia di prendere "Tachipirina" per la febbre e "Buscopan" per il dolore. La mattina dell'9 luglio, alle sette, l'uomo chiama il medico di famiglia che lo fa riportare al pronto soccorso: il malato ha sempre la febbre altissima e viene ricoverato in osservazione. Dopo la visita gli viene comunicato che deve essere operato d'urgenza per "appendicite acuta gangrenosa retrocecale con peritonite circoscritta"».

«Nei primi due giorni post operatori - prosegue l'interrogazione - la persona è stata ospitata in camera da quattro letti, poi trasferita in camera da otto letti. Sarà poi dimessa nonostante la febbre alta fosse continuata fino al giorno prima». Per questo la Sgherri chiede di sapere dal sindaco «se non ritiene doveroso promuovere una indagine presso il pronto soccorso di Careggi per appurare quanti siano i casi di errori di diagnosi e quante volte la vita dei pazienti sia messa a rischio, e ancor di più quanti siano i casi di decessi comunque avvenuti dopo un ricovero al pronto soccorso e per quali motivi»; «se non ritiene opportuno altresì verificare quanti siano i casi di dismissione anticipate dal pronto soccorso per superficialità delle diagnosi e dalla struttura di Careggi per il sovraffollamento»; «se non ritiene opportuno chiedere alla Regione Toscana di avviare una verifica sull'effettiva individuazione degli standard adottati per le prestazioni cliniche o se al contrario il criterio della degenza minimale non stia provocando aggravamenti delle condizioni dei pazienti curati».

«La cosa ancor più grave - ha concluso la capogruppo di Rifondazione - è che il pronto soccorso di Careggi è nuovamente nell'occhio del ciclone a pochi giorni di distanza dal decesso di una ragazza operata d'urgenza di appendicite».