L'Assessore del comune di Firenze Elisabetta Tesi sul progetto PEOPLE.
Come nasce il progetto People?
L'idea del progetto People nasce dalla vitalità di alcune medie città del nostro paese che da molti anni praticano la cultura della condivisione e dello scambio per migliorare l'offerta dei servizi e ridurre i costi. La realizzazione pratica vede il Comune di Firenze come capofila e, attualmente, 54 Comuni italiani coinvolti, di ogni dimensione (da Roma a comuni con appena 2500 abitanti), appartenza politica e collocazione geografica, stiamo lavorando con l'Anci affinché si possano presto coinvolgere altri comuni.
Il progetto ha vinto il 1° posto nel bando di confinanziamento per l'e-government del Dipartimento dell'Innovazione e Tecnologia del MIT. Il finanziamento prevedeva 120 milioni di euro, di cui circa 40 destinati alle regioni, e circa 80 destinati agli enti locali (province, comuni, comunità montane ecc.). People si è aggiudicato il primo posto per il finanziamento, fra i 136 progetti che hanno ottenuto la sovvenzione, aggiudicandosi più di 7 milioni di euro di finanziamento che rappresentano quasi il 10% dell'intera somma, un grande successo di cui siamo orgogliosi e che stiamo già sfruttando nel miglior modo possibile, basti pensare che l'intero progetto ha un costo di circa 20 milioni di euro.
L'idea alla base del bando era che le regioni si dovessero occupare principalmente delle infrastrutture tecnologiche e i comuni e province, in quanto più a diretto contatto con i cittadini, dei servizi. E' ovvio che la distinzione nelle diverse progettualità non è stata così netta, ma vale sicuramente in linea di massima, per cui People si è aggiudicato il primo posto come strategia di erogazione dei servizi.
Come si realizza concretamente il progetto?
Il progetto prevede la condivisione delle migliori pratiche nell'erogazione dei servizi pubblici online, tramite l'implementazione di un front office condiviso e standardizzato per tutti i comuni partecipanti, in modalità federata e prioritaria.
I servizi condivisi, più di 200 che rappresentano il 95% del fabbisogno degli enti locali, nascono dalle esperienze di ogni comune partecipante e quindi rispondono realisticamente alle principali esigenze dei cittadini, è quello che definisco "riuso dei servizi". People non nasce da un'ipotesi o strategia virtuale, non dalle aziende, ma dagli enti locali stessi, e dai più concreti bisogni degli utenti, con cui tutti i giorni le amministrazioni locali si trovano ad interagire, infatti i tecnici coinvolti sono tutti operatori dei comuni e sono già 138 le persone attive.
Ovviamente un progetto di tali dimensioni e complessità richiede una forte struttura di gestione. Ogni tre mesi ci incontriamo, abbiamo dato vita a un'assemblea dei Comuni di cui io sono il Presidente, che è coordinata da un esecutivo rappresentato dai Comuni di Firenze, Parma e Mantova, che potrà evolversi e cambiare nel futuro, e in cui si incontrano i rappresentanti attivi dei comuni e in cui anche osservatori, soggetti appartenenti alle amministrazioni ma non direttamente coinvolti, potranno venire per vedere come procedono i lavori.
Tra l'altro lo scorso dicembre abbiamo fatto una gara per affidare a una società l'attività di supporto organizzativo, ha vinto la società CSC Consulting che ha creato un Programme Management per la diffusione del metodo e per facilitarne la ricezione e l'applicazione, il programma raggruppa le decisioni e le azioni di coordinamento e ha l'obiettivo di supportare i gruppi di lavoro e controllare la diffusione nei territori.
Qual è il vostro obiettivo?
L'obiettivo è la riduzione dei costi e il superamento delle barriere imposte dalla diffusione delle nuove tecnologie.
Offriamo un supporto concreto ai piccoli comuni che potranno condividere pratiche ed esperienze di altri più grandi, più ricchi, tecnologicamente più avanzati, geograficamente meno sfavoriti e via dicendo, essi avranno l'opportunità di usufruire delle stesse tecnologie rivestendo un ruolo paritario, potendo partecipare e attivarsi allo stesso modo, avendo insomma una concreta possibilità di crescita dall'orizzonte davvero molto vasto. Le best practice che stanno alla base del progetto servono proprio per diventare patrimonio comune e superare la loro caratteristica di "eccellenza" trasformandosi in pratica comune e condivisa.
Il principio del superamento delle barriere è basilare, ovunque si potrà realizzare il progetto, e si tende proprio alla riqualificazione delle capacità di offerta, cercando di assicurare al cittadino della più sperduta comunità montana le stesse opportunità del cittadino romano. Per questo sfrutteremo la multicanalità, utilizzeremo, oltre a Internet, anche altri sistemi di erogazione dei servizi, come per esempio gli SMS, o la televisione interattiva, o i totem guidati da posizionare negli uffici ecc.
Ci può fare un'esempio pratico?
Certo, eFirenze è un progetto di servizi di e-government per la Provincia di Firenze cui aderiscono i Comuni della Provincia, io utilizzerò la piattaforma People per questo centro servizi, tenendo però conto delle realtà locali e quindi delle esigenze che sono differenti per tutti.
Per esempio un comune può avere determinate caratteristiche che non renderanno conveniente inplementare People in toto, dunque eventualmente lo utilizzerò parzialmente, mantenendo integro per altri servizi un sistema diverso. E' fondamentale comprendere la necessità, che è poi la grande sfida di questo progetto, di coniugare gli interessi locali con uno standard nazionale, l'importante è che tutti contribuiscano con un "pezzo" e per questo è necessario coinvolgere i dipendenti, che in tutto sono circa 600.000.
Un numero enorme ed è ovvio che per la buona riuscita il progetto non può restare a conoscenza solo dei "vertici" ma deve entrare nell'uso e nelle conoscenze di tutti gli impiegati che poi dovranno utilizzarlo per svolgere le loro mansioni. Per questo motivo ho dato vita a un'idea originale che spero comporterà un significativo passo avanti in termini di coinvolgimento. Ho organizzato una minigara rivolta ai dipendenti per definire un motto e un logo che rappresenteranno il progetto People, e che poi saranno esposti in tutte le amministrazioni coinvolte e contraddistingueranno le iniziative.
Abbiamo da poco attivato il portale del progetto cui tutti gli impiegati possono accedere e prendere visione dei documenti, sapere a che punto sono i lavori, le attività, che decisioni sono state prese, e intervenire direttamente online per esprimere i propri pareri. Il nostro scopo è quello di non rappresentare un progetto isolato ma ci auguriamo che molto presto le inziative di questo genere si moltiplicheranno in Italia anche sulla base della nostra prima esperienza.