Adeguamento del Casello di Barberino di Mugello

Redazione Nove da Firenze

10 dicembre 2002 – Il ritardo dell’inizio dei lavori della nuova stazione autostradale di Barberino di Mugello è sta al centro di una domanda d’attualità del consigliere Giovanni Vignoli del Ppi-Margherita in Consiglio Provinciale. L’adeguamento del casello di Barberino di Mugello era stata avanzata anche perché legata alle problematiche relative alla costruzione di un centro moda outlet dove verrebbero collocati i dipendenti dell’azienda ex Rifle. L’assessore ai trasporti della Provincia di Firenze Mirna Migliorini ha ricordato che a suo tempo furono presi degli accordi precisi tra regione, provincia, comune di Barberino di Mugello e società autostrade: “La gara è già stata fatta – ha precisato la Migliorini – ed è già stata individuata la ditta che eseguirà i lavori.

C’era stato però un ricorso da parte di un cittadino verso il progetto e la società autostrade ha aspettato prima di far partire i lavori. Questo ricorso è stato respinto dal Tar, lo scorso ottobre. La società autostrade è stata invitata quindi a riprendere le procedure per l’aggiudicazione dei lavori per far partire i lavori già il prossimo anno. La società autostrade ha però comunicato che i lavori, compresi quello per la nuova stazione di Barberino di Mugello, saranno fatti insieme a quelli della variante di Valico, a partire dal febbraio 2004.

E’ un danno grave per la provincia , è vero che ci hanno assicurati che i lavori verrebbero fatti in un anno anziché due, recuperando in qualche modo il ritardo ma questo non mette tranquilligli enti locali, a partire dal comune. Nei prossimi giorni si svolgerà un nuovo incontro per fare il punto della situazione”. Il capogruppo del Ppi-Margherita Vignoli ha sottolineato come la società autostrade non abbia mantenuto gli impegni in Conferenza dei servizi. “C’è un legame molto forte tra la costruzione di questo outlet che porterà lavoro a 400-500 persone legate alla chiusura della ditta dei fratelli Fratini ed è importante che non succeda nulla per la garanzia occupazionale di questi lavoratori”.