Legge 215, occhio alle truffe: il bando ancora non è aperto
FIRENZE- Aspiranti imprenditrici, attenzione. Nelle ultime settimane circolano, in Toscana, informazioni volutamente inesatte sul quinto bando della legge 215, quella sull’imprenditoria femminile. Dietro queste false informazioni si nasconde, con tutta probabilità, un’imbroglio non del tutto disinteressato. E’ quindi il caso di diffidare di chi non solo mette in giro informazioni che non corrispondono al vero ma le utilizza per carpire compensi per consulenze cui si aggiungono elevate percentuali sull’eventuale contributo.
L’appello viene dall’assessorato alle attività produttive della Regione Toscana che, informato della possibile truffa ai danni di tante donne interessate a presentare progetti per beneficiare dei contributi previsti dalla legge 215, spiega come stanno le cose in realtà.
Tanto per cominciare, nessun bando della legge 215 è ancora aperto.
E’ la Regione che gestisce la legge (destinando risorse proprie in aggiunta a quelle stanziate dal governo centrale) e sarà la Regione ad informare tempestivamente sui tempi di apertura del bando, sui requisiti necessari per accedere ai finanziamenti, sui criteri per l’assegnazione del punteggio.
Quanto alla compilazione della domanda e della scheda tecnica che dovrà accompagnarla, per evitare sorprese si consiglia di rivolgersi, per informazioni e assistenza, alle categorie economiche di riferimento, alle Camere di commercio, agli sportelli istituzionali, a professionisti di cui sia nota la preparazionee la competenza tecnica, l’onestà e la trasparenza.