La crisi della Fiat in consiglio provinciale

Redazione Nove da Firenze

Nei prossimi giorni le rappresentanze dei lavoratori dell’azienda Gkn di Campi Bisenzio, azienda che produce parti meccaniche per Fiat (80 per cento) e altre aziende (tra cui Audi, Agusta), incontreranno la direzione aziendale per valutare l’impatto, sulla ditta e sui 750 dipendenti, della pesante crisi che investe la Fiat, “a causa dell’eccessivo indebitamento del gruppo e dell’insufficiente innovazione: i risultati di questo incontro determineranno l’eventuale coinvolgimento della Provincia di Firenze, con gli altri Enti locali, nella vertenza che scaturisce dalla crisi”, spiega l’assessore provinciale al lavoro Davide Filippelli rispondendo a una domanda d’attualità dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Eugenio D’Amico, Piero Parotti e Sandro Targetti.

Il contratto tra Gkn e Fiat scadrà il 30 dicembre. I consiglieri chiedevano al Presidente della Giunta provinciale e all’assessore alle Politiche sociali e del lavoro se la Provincia di Firenze si sia già attivata per affrontare i problemi legati alla situazione dell’indotto Fiat in provincia di Firenze. I consiglieri di Rifondazione muovevano dalla constatazione di come a livello nazionale “per strategie economiche, peraltro fallimentari, perseguite dall’azienda Fiat, molti lavoratori e le loro famiglie subiranno pesantissime ripercussioni per il loro lavoro, per la loro dignità e per le loro condiziono sociali.

In Provincia di Firenze, stando ai dati della Regione Toscana, lavorano aziende per l’indotto Fiat, alcune delle quali con oltre mille addetti. “Questa crisi – ha commentato il consigliere di Rifondazione Piero Parotti – mostra come il trasferimento di attività all’estero, non migliora le condizioni delle aziende, come Fiat, che ne sono titolari”.(mr)