Un progetto per l'Arno

Redazione Nove da Firenze

“L’Arno deve essere sempre più legato al suo territorio – ha detto oggi il vicepresidente della provincia Piero Certosi annunciando le iniziative che la stessa Provincia attuerà nei prossimi mesi – e svolgere la funzione di uno strumento di sviluppo e non un corpo estraneo, di cui ci si ricorda solo quando esce dagli argini”. L’intreccio fra la questione della sicurezza, per la quale è competente l’Autorità di Bacino, e quella della crescita di attività legate al fiume, è il punto da cui partirà un ampio intervento sul fiume. “Con l’Autorità di Bacino apriremo un confronto subito dopo la pausa estiva – ha precisato Certosi - e in autunno partirà l’assegnazione dell’incarico per il lavoro di stesura di un Progetto complessivo per l’Arno.

Sarà qualcosa di simile ad un grande piano delle funzioni e ad un piano di fattibilità di interventi che articolerà intorno al fiume la vita del territorio provinciale. Vogliamo stabilire un rapporto stretto fra il corso d’acqua e le attività produttive che si svolgono sulle sue sponde, rendere attivo attraverso nuove linee di attività, da quelle ambientali a quelle ricreative e sportive, un nesso naturale fra l’Arno e tutta la provincia. Penso a centrali ad acqua fluente per ilrecupero di energia pulita, a campi pesca, a piste ciclabili . Ad essere interessato dal piano sarà l’intero corso del fiume da Figline ad Empoli e gli aspetti esaminati andranno da quelli più strettamente idraulici e idropotabili da quelli ambientali, economici e sociali.

“L’Arno – ha ricordato Certosi – tocca i territori di quasi la metà dei Comuni della nostra Provincia e vicino alle sue sponde vivono i quattro quinti della popolazione. Per tutti avere nel fiume un grande amico ed una opportunità di crescita è importantissimo”. Dopo la sicurezza, per la quale Certosi ritiene necessario che il Governo si impegni in modo adeguato nella prossima Finanziaria per garantire le risorse necessarie per accelerare l’attuazione degli interventi definiti dall’Autorità di Bacino, viene il recupero di una comunità di interessi fra il fiume e le popolazioni rivierasche. “Abbiamo già – ricorda Certosi - il sistema di parco fluviale fra le Cascine e Signa, che investe le due sponde ed una pluralità di soggetti.

Su quello è possibile costruire qualcosa di veramente nuovo per l’Arno, mettendo insieme gli sforzi di tutti gli enti locali. Per incominciare, i Comuni compresi nell’Obiettivo 2, Firenze, Sesto, Scandicci, Campi, Lastra a Signa e Signa, sono già in grado di partire con un progetto integrato locale di sviluppo e su quello chiedere l’attivazione di finanziamenti dell’Unione europea”.(mr)